venerdì 28 agosto 2020
Il capo del Consorzio per i trasporti pubblico cede dopo la petizione e l'interrogazione parlamentare. La ministra De Micheli: simili episodi non si ripetano
Caso Basilicata, si dimette il presidente-condannato

Ansa

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Una petizione pubblica con oltre 30mila firme, una interrogazione parlamentare e infine la dichiarazione di guerra di una ministra: il cerchio si è stretto sulla poltrona di Giulio Ferrara, il capo del Consorzio trasporti aziende della Basilicata (Cotrab) riconfermato nel ruolo di presidente nonostante una condanna definitiva per violenza sessuale su una dipendente. Oggi Ferrara ha deciso di dare ascolto alle pressioni e si è dimesso, lasciando aperti molti interrogativi sul perché si è arrivati a questa situazione.

La vicenda, nata in un contesto locale, era diventata in pochi giorni un caso nazionale. Giovedì Laura Boldrini aveva depositato una interrogazione in cui chiedeva al governo «quali azioni intenda intraprendere per far sì che il presidente di Cotrab sia rimosso subito dall’incarico », spiega la deputata dem. La risposta, seppure con un post su Facebook, era arrivata a stretto giro di social da Paola De Micheli, ministra dei Trasporti, che ha assicurato di «aver messo in atto tutto quanto nelle mie possibilità» per lo stesso obiettivo.

Questa mattina la capitolazione: è la stessa De Micheli ad annunciarlo su Facebook: "finalmente" Ferrara si è dimesso, anche se "la cosa incredibile resta il fatto che sia stato necessario arrivare al punto di chiederle, le dimissioni". Per De Micheli "non può e non deve accadere in alcun modo che episodi simili si ripetano". La titolare del dicastero ribadisce quindi la volontà di proporre una norma che impedisca che situazioni del genere possano riaccadere "perché umiliare la dignità delle donne - conclude - significa umiliare la dignità di ogni singolo essere umano".

I fatti. Giulio Leonardo Ferrara fino a questa mattina era a capo del Consorzio che riunisce le 38 società di trasporti della Basilicata. Un ente privato, ma che in quanto concessionario della mobilità locale riveste un ruolo pubblico, tanto che lo stesso Ferrara in queste settimane siede al tavolo della Regione per la ripartenza post-Covid. Ebbene, Ferrara è stato condannato a 2 anni e 6 mesi per violenza sessuale, compiuta nel 2009, quando era direttore dlla società Sita Sud ai danni di una sua dipendente, che peraltro lavora ancora nello stesso ente, «abusando di relazioni di uffici e di autorità».

La sentenza (definitiva) della Cassazione è stata depositata il 19 febbraio 2020, ma questo non ha impedito che lo scorso 20 agosto l’assemblea elettiva del Cotrab lo riconfermasse alla presidenza. Da qui la protesta del movimento 'Dalla stessa parte' con la petizione su Change.org, a cui si sono aggiunte diverse sigle come 'Differenza Donna' e 'Se non ora quando'. Anche il locale Coordinamento donne Cgil, Cisl e Uil appoggia la richiesta di dimissioni. Ferrara in questi giorni tempestosi non ha reagito ma la sua avvocata, Angela Pignatari, ha parlato di «accanimento » e ha precisato che la condanna non prevedeva pene accessorie come l’interdizione dai pubblici uffici. Più che di una questione di diritto, però, si tratta di opportunità. «Quanto vale la dignità di una donna?», si chiede un’altra avvocata lucana, Cristiana Coviello, che si occupa di violenza sulle donne e che per prima ha sollevato il velo sulla vicenda.

La Regione dal canto suo, ha taciuto per cinque giorni, lasciando la patate bollente all’unica donna in Giunta, la leghista Donatella Merra, assessora alla Mobilità, che ha scritto una nota dai contenuti enigmatici (o imbarazzati?). Parla di «caccia alle streghe», sottolinea che il delicato ruolo istituzionale che riveste non le consente di avallare posizioni «sebbene assolutamente vicine alla sua più profonda sensibilità ». E poi se ne lava le mani: «Lascio la questione etica e morale alla competenza di chi è deputato a valutarla». Solo questa mattina, quando già la notizia delle dimissioni probabilmente stava circolando, il presidente della Basilicata Vito Bardi in un comunicato spiega che "la Regione non ha nessun potere se non quello di stigmatizzare il fatto che una persona che ha subìto una condanna secondo legge e che, quindi, non ha più i requisiti di onorabilità sia stato messo a capo del Cotrab". Una nota opportuna, anche se oggettivamente tardiva.

E il diretto interessato, cosa dice? Finalmente Giulio Ferrara parla: la decisione di rassegnare le dimissioni da presidente "scaturisce dalla violenta campagna di stampa a seguito del recente rinnovo della carica. Per la serenità del lavoro da affrontare in questo delicato momento da parte del consorzio - ha aggiunto Ferrara - ritengo la mia decisione la più consona agli interessi del consorzio stesso e delle imprese tutte aderenti". Ferrara si è dimesso sia dalla presidenza del consorzio Cotrab sia dalla direzione della Sita-Sud Trasporti della Basilicata.

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