domenica 4 marzo 2018
Alta affluenza: 72%, in linea con le precedenti votazioni. Per primo scrutinato il Senato, poi la Camera. In Lazio e Lombardia avanti Zingaretti e Fontana
La Chiusura di un seggio elettorale a Milano (Fotogramma)

La Chiusura di un seggio elettorale a Milano (Fotogramma)

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Un istante dopo le 23, a urne appena chiuse, arrivano i primi exit poll delle varie società di sondaggi, mentre nei seggi inizia lo scrutinio per il Senato, seguito poi da quello per la Camera. Lunedì dalle 14 al via anche gli scrutini per le regionali in Lazio e Lombardia.

Primo exit poll della Rai ad opera del Consorzio Opinio Italia relativo al Senato

M5s quotato tra il 29 e il 32%; Pd 20,5-23,5; Forza Italia 13-16; Lega 13-16; Fratelli d'Italia 4-6; Liberi e Uguali quotato tra il 3 e il 5; +Europa Bonino - Cd 2,5-4,5; Noi con l'Italia - Udc 1-3; Civica Popolare Lorenzin 0 -2; Italia Europa Insieme 0-2; Svp 0-2; altre 0-2.

Per quanto riguarda le coalizioni, il centrodestra è al 33,5-36,5%; il centrosinistra è al 25-28%;

La copertura del campione è dell'80%, la ricerca è soggetta ad errore statistico del 3%. I risultati sono relativi ai votanti in Italia.

Questo il primo exit poll della Rai per la Camera:

M5S 29,5%-32,5%; Pd 20-23%; Forza Italia e Lega 12,5%-15,5%; Liberi e Uguali 3-5;

Per quanto riguarda le coalizioni, il centrodestra è al 33-36; il centrosinistra al 24,5-27,5; Altre 3,5-5,5%. Il campione è dell'80%.

Sulla base di queste rilevazioni, lo stesso consorzio ha effettuato una prima proiezione della possibile distribuzione dei seggi parlamentari. Secondo i calcoli di Consorzio Opinio Italia, alla Camera al centrodestra andrebbero tra 225 e 275 seggi; al centrosinistra tra 115 e 155; al M5s tra 195 e 235; Liberi e Uguali 12-20; alle altre liste 6-8 seggi. Il campione è al 95%.

Questi dati vanno presi con estrema prudenza: già in diverse occasioni il risultato finale è stato differente da quello disegnato dai primi exit poll.

L'exit poll per le Regionali

Il primo exit poll del Consorzio Opinio Italia per Rai (riproduzione riservata) relativo alle regionali della Lombardia e ai voti per i candidati presidenti: Attilio Fontana (centrodestra) è al 38-42%; Giorgio Gori (centrosinistra) è al 31-35%; Dario Violi (M5S) è al 17-21%; Onorio Rosati (LeU) è al 2-4%.

Il Lazio, con una copertura dell'80%, vede in testa Zingaretti tra il 30 e il 34%, segue Parisi 26-30%, Lombardi 25-29%, Pirozzi 2-4%.

Alta affluenza: raggiunto il 72%

Cresce l'affluenza alle urne degli italiani, ma ai seggi si sono registrate anche lunghe file per il nuovo sistema di validazione delle schede con tagliando anti-frode e per qualche difficoltà in più nelle modalità di voto.

Alla chiusura dei seggi secondo i primi dati ha votato il 72,01% degli aventi diritto, praticamente in linea con le politiche del 2013. Lo rende noto il sito del ministero dell'Interno. Il dato è in linea anche con il Referendum costituzionale del dicembre 2016 che chiuse con una partecipazione del 68,48%.

Problemi, all'apertura dei seggi, in particolare a Palermo, dove è stato necessario ristampare e sostituire le schede elettorali che riportavano in maniera errata i nomi dei candidati in circa 200 sezioni.

Per cosa si è votato

In questo Election day di domenica 4 marzo si è votato per il rinnovo del Parlamento e per l'elezione dei presidenti delle Regione Lazio e della Regione Lombardia.

Si è votato dalle 7 alle 23; gli elettori sul territorio nazionale sono, per la Camera dei deputati, 46.604.925, di cui 22.430.202 maschi e 24.174.723 femmine, per il Senato della Repubblica 42.871.428, di cui 20.509.631 maschi e 22.361.797 femmine, che eleggeranno 618 deputati e 309 senatori. Le sezioni saranno 61.552.

Gli elettori della circoscrizione estero, sulla base dei dati dell'apposito elenco definitivo, sono, per la Camera dei deputati 4.177.725, e per il Senato della Repubblica 3.791.774, ed eleggeranno, rispettivamente, 12 deputati e sei senatori.

Lo scrutinio

È la prima volta che si vota con il Rosatellum (ecco il vademecum del ministero degli Interni), un sistema misto maggioritario e proporzionale. I candidati che saranno eletti nei collegi uninominali saranno noti abbastanza velocemente, ma per la quota proporzionale bisognerà attendere che tutte le 61mila sezioni abbiano concluso lo spoglio per la ripartizione.

Dopo lo scrutinio del Senato (scheda gialla), si proseguirà con quello della Camera (scheda rosa). I dati affluiranno direttamente dai seggi ai Comuni, alle Prefetture e al Ministero dell’Interno. Al sito www.interno.gov.it al link “eligendo” si potrà seguire in diretta lo scrutinio.

Il meccanismo prevede un riparto nazionale che tenga conto della cifra che ciascuna lista elettorale ottiene su tutti i territori per definire le percentuali necessarie al riparto dei seggi. I voti delle liste in coalizione che a livello nazionale non avranno ottenuto almeno il 3%, ma più dell’1%, concorrono alla cifra elettorale nazionale di ciascuna coalizione.

Questa operazione presuppone la necessità che tutte le oltre 61.000 sezioni abbiano concluso le operazioni e abbiano inviato i dati. La mancanza, anche di una o più sezioni, che (per i motivi più vari) non abbia concluso e trasmesso i risultati, non rende possibile la determinazione della cifra nazionale e, quindi, il conseguente riparto.

Meno complessa e prevedibilmente più rapida è l’individuazione dei candidati eletti nei collegi uninominali, per i quali non è necessario attendere la cifra nazionale, ma solo la chiusura del collegio uninominale.

Individuata la cifra nazionale di ciascuna lista o coalizione e la percentuale spettante alle singole circoscrizioni, il Viminale indicherà i seggi delle liste nei collegi plurinominali, nonché i candidati che risulteranno ufficiosamente eletti in uno o più collegi plurinominali.

Alla proclamazione degli eletti provvederanno, sulla base dei verbali di sezione, gli Uffici delle Corti d’Appello.

Successivamente, dalle 14 di lunedì 5 marzo, nel Lazio e in Lombardia si svolgeranno gli scrutini per le elezioni regionali.

Come si vota

La nuova legge prevede un sistema elettorale misto sia alla Camera che al Senato: un terzo dei seggi è assegnato con il sistema maggioritario e due terzi con il sistema proporzionale. Con il sistema maggioritario in ciascun collegio viene eletto un solo candidato: quello che ottiene più voti. Con il sistema proporzionale a ciascuna lista o coalizione di liste sono assegnati i seggi in proporzione ai voti ottenuti, calcolati a livello nazionale e poi redistribuiti nelle singole circoscrizioni territoriali. Ogni candidato che concorre con sistema maggioritario è identificato sulla scheda elettorale perché il suo nome è scritto dentro un rettangolo che non presenta simboli ed è collocato in alto rispetto alla lista o alle liste collegate.

Ogni lista o coalizione di liste è collegata a un solo candidato. Con il sistema maggioritario sono assegnati 232 seggi alla Camera e 116 seggi al Senato. L'assegnazione dei restanti seggi del territorio nazionale (386 alla Camera e 193 al Senato) avviene con il metodo proporzionale in collegi plurinominali. Per l'elezione della Camera possono votare i cittadini che alla data di domenica 4 marzo hanno compiuto 18 anni; per l'elezione del Senato possono votare i cittadini che alla data di domenica 4 marzo hanno compiuto il 25esimo anno di età. Per l'elezione della Camera dei deputati la scheda è rosa. Per l'elezione del Senato della Repubblica la scheda è gialla.

ECCO COME SI VOTA

Tagliando antifrode

Ogni scheda è dotata di un apposito tagliando rimovibile, "tagliando antifrode", dotato di un codice progressivo alfanumerico, che sarà annotato al momento dell'identificazione dell'elettore. Espresso il voto l'elettore consegna la scheda al presidente del seggio. È il presidente che stacca il "tagliando antifrode" e, solo dopo aver verificato la corrispondenza del numero del codice con quello annotato al momento della consegna della scheda, la inserisce nell'urna.

Com'è fatta la scheda gialla (Senato) e rosa (Camera)

Ciascuna scheda - in un rettangolo - ha il nome e il cognome del candidato nel collegio uninominale. Nel rettangolo o nei rettangoli sottostanti, sono riportati il simbolo della lista o delle liste, collegate al candidato uninominale, con a fianco i nomi e i cognomi dei candidati (da un minimo di due a un massimo di quattro) nel collegio plurinominale, secondo il rispettivo ordine di presentazione.

L'elettore potrà votare apponendo un segno sulla lista prescelta e il voto si estenderà anche al candidato uninominale collegato; oppure potrà apporre un segno su un candidato uninominale e il voto si estenderà alla lista o alle liste collegate in misura proporzionale ai voti ottenuti nel collegio da ogni singola lista. Il voto è valido anche se si appone il segno sia sul candidato uninominale che sulla lista o su una delle liste collegate; non è possibile il voto disgiunto, cioè votare un candidato uninominale e una lista collegata a un altro candidato uninominale.

È vietato scrivere sulla scheda il nominativo dei candidati e qualsiasi altra indicazione. Nella regione Valle d'Aosta (per la Camera e per il Senato) l'elettore esprime il voto tracciando con la matita un segno sul contrassegno del candidato prescelto o comunque nel rettangolo che lo contiene.

Come richiedere la tessera elettorale

Il ministero dell'Interno ricorda che gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici elettorali di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire, oltre a un documento di riconoscimento valido, la tessera elettorale. Chi avesse smarrito la propria tessera, potrà chiederne il duplicato agli uffici comunali, che saranno aperti anche domenica 4 marzo, giorno della votazione, per tutta la durata delle operazioni di voto.

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