mercoledì 13 aprile 2016
​Dopo gli scontri di domenica 10 aprile, a Idomeni, nel campo profughi si sono verificati nuovi scontri, tra la polizia macedone e i migranti bloccati da oramai più di un mese che tentano di scavalcare il recinto al confine tra Grecia e Macedonia.
Idomeni, lacrimogeni contro i profughi
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Dopo gli scontri di domenica 10 aprile, a Idomeni, nel campo profughi si sono verificati nuovi scontri tra la polizia macedone e i migranti bloccati a Idomeni che hanno tentato di scavalcare il recinto al confine con la Grecia. La polizia macedone ha sparato lacrimogeni per disperdere un gruppo di migranti che protestavano sul lato greco del confine. Lo riporta un testimone di Reuters. Piccolo scontri sono infatti scoppiati quando circa 50 migranti si sono avvicinati al recinto spinato che divide Grecia e Macedonia in segno di protesta. Già un centinaio di rifugiati sono rimasti feriti domenica scorsa in scontri con la polizia macedone che ha sparato proiettili di gomma e gas lacrimogeni. Al momento non si segnalano feriti.

È stata annullata per motivi di sicurezza la visita che i presidenti di Macedonia, Slovenia e Croazia avevano in programma per oggi al confine fra Macedonia e Grecia. Nel darne notizia, i media macedoni riferiscono che è stata la polizia a sconsigliare l'arrivo dei tre presidenti, il macedone Gjorgje Ivanov, lo slovemo Borut Pahor e la croata Kolinda Grabar-Kitarovic. I tre capi di stato avevano in programma di visitare il centro di accoglienza profughi a Gevgelija, in territorio macedone, a poca distanza da Idomeni, il campo dall'altra parte in territorio greco, dove vi sono stati nuovi scontri fra migranti e la polizia di frontier macedone.
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