giovedì 11 aprile 2013
​Papa Francesco: auspico una soluzione quanto prima. E ai dipendenti dell'Istituto, che da un anno percepiscono solo acconti sugli stipendi: vi sono vicino.
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«Saluto i dipendenti dell’Idi e auspico che quanto prima si possa trovare una soluzione in una situazione così difficile», ha detto ieri Papa Francesco, al termine dell’udienza generale, quando ha salutato alcuni rappresentanti dei lavoratori dell’Idi, che percepiscono da quasi un anno solo acconti sullo stipendio. A presentarglieli con grande affetto e calore è stato il cardinale Giuseppe Versaldi, delegato pontificio per l’istituto religioso dei concezionisti, (commissariato da Papa Ratzinger poche settimane prima che diventasse operativa la sua rinuncia).E poco più tardi Donato Menichella, segretario nazionale dell’Anmirs, "Associazione nazionale medici istituti religiosi spedalieri", ha fatto sapere che «le parole del Santo Padre rappresentano un messaggio di speranza per tutti i lavoratori del Gruppo Idi. Da questo messaggio occorre ripartire per far si che l’Idi possa tornare ad una situazione di normalità, restituendo dignità e certezze per il proprio futuro a tutti i dipendenti».Una prima buona notizia era intanto arrivata nella tarda serata dell’altro ieri. Con «la procedura di mobilità per 405 esuberi strutturali» ritirata a fronte «della implementazione di azioni concordate fra le Parti tutte finalizzate a contribuire al risanamento del bilancio delle strutture», cioè quanto sottoscritto nel verbale di accordo tra l’amministrazione Idi e i sindacati. Una decisione presa dopo «un serrato ma costruttivo confronto» tra i sindacati e i delegati del Gruppo Idi, durante un lungo incontro al termine del quale è stato raggiunto l’accordo.Soddisfatto anche il governatore del Lazio: «L’annunciato ritiro della procedura di messa in mobilità dei lavoratori – ha commentato Nicola Zingaretti – rappresenta un segnale importante» e «un primo obiettivo raggiunto grazie al lavoro messo in campo in queste prime settimane per il risanamento delle strutture sanitarie dell’Idi». Un passaggio che «consentirà di affrontare con una maggiore serenità i nodi venuti al pettine in queste settimane e di avviare il rilancio del gruppo Idi».
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