mercoledì 25 maggio 2016
​L’arcivescovo scrive una lettera a Renzi e ribadisce la posizione della diocesi, a cui sono stati chiesti 120mila euro. «Il Comune si troverà 1.600 bambini senza scuola».
Ici arretrata, Negri insiste: non paghiamo
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«Non paghiamo, abbiamo fatto tutti i ricorsi perché noi le leggi le conosciamo non come loro, ma meglio di loro». L’arcivescovo di Ferrara Luigi Negri ha ribadito ieri, durante un’intervista radiofonica, la sua posizione rispetto alla richiesta del Comune di chiedere il versamento di 100mila euro di Imu arretrate alle scuole paritarie gestite dalla diocesi. La vicenda era stata denunciata su Avvenire di domenica: una decina di parrocchie ferraresi, a cui fanno capo scuole paritarie, dovrebbero pagare 100mila euro per gli arretrati dell’Ici risalenti al 2010. Una “stangata” che ha spinto l’arcivescovo Negri a scrivere una lunga lettera direttamente al premier Matteo Renzi per contestarla. «Secondo la linea politica di questo governo, e di quelli precedenti, fino alla solita sentenza creativa della Corte di Cassazione, non siamo tenuti (a pagare l’Imu, ndr) », ha aggiunto l’arcivescovo. «Le parrocchie che hanno affittato parte dei loro stabili a scuole, che non possono essere rubricate sotto enti di profitto, non sono mai state tenute al pagamento di queste cose».  Secondo l’arcivescovo «è indecente che non venga affrontato il problema della libertà della scuola e della libertà di educazione». «Invece di aprire a un pluralismo effettivo per i giovani che non hanno proposte, invece di fare un’azione di rilancio positivo della scuola ci mettiamo a prendere 100mila euro da una parte, perché?». «Se le nostre scuole chiudessero – ha poi concluso – quello che starà peggio non sarà l’arcivescovo di Ferrara, ma il Comune che si troverà 1.600 bambini a cui non so cosa potrà dare. Forse una porzione di Nutella. Chi ha in mano un’amministrazione deve fare i conti non solo con la burocrazia statale, ma con l’esigenza del popolo».
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