sabato 15 novembre 2014
COMMENTA E CONDIVIDI
​ ​L'emergenza per l'intero pianeta è ora la crescita e la creazione di posti di lavoro. E i Grandi della Terra, riuniti a Brisbane per il G20, sono pronti a mettere nero su bianco un "piano di azione" che rimetta in moto l'economia mondiale, facendola crescere di almeno il 2% nei prossimi 5 anni, anche attraverso la leva degli investimenti, sopratutto quelli in infrastrutture e con la partecipazione di capitale privato, da realizzare con una potenza di fuoco da 2 mila miliardi di dollari. Con i segnali di debolezza che rimbalzano da una parte all'altra del pianeta e l'Fmi che arriva a Brisbane con un forte appello ad un colpo di reni per rilanciare la ripresa, il G20 australiano - come ha fortemente voluto il padrone di casa Tony Abbott - metterà a punto un documento finale in cui la parola d'ordine sarà la crescita. A Brisbane il summit del weekend si preannuncia denso. E non solo sul fronte puramente economico. Sul tavolo rimbalzerà di certo - e non è escluso che un riferimento approdi anche nel draft finale dei lavori - l'intesa sul taglio dei gas serra tra Obama e la Cina che riapre la partita sul climate change (il leader Usa tra l'altro annuncerà un contributo di 3 miliardi di dollari ad un nuovo fondo internazionale che nascerà per aiutare i Paesi più poveri ad affrontare la lotta contro i cambiamenti climatici). E, ancora, non si potranno certo ignorare i nuovi venti di guerra che spirano in Ucraina, alla presenza del presidente russo Vladimir Putin, che ha già avuto un faccia a faccia con il premier Matteo Renzi a margine dei lavori. Spazio ci sarà anche per la crisi mediorientale e l'emergenza Isis, senza dimenticare il dramma Ebola, su cui gli Usa spingono i leader ad un maggiore impegno.    E in un vertice in cui la missione crescita passerà anche per impegni precisi sulla lotta all'evasione e ai paradisi fiscali, debutterà anche il nuovo presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker. Proprio nel pieno della bufera per il caso LuxLeaks e le sue presunte responsabilità quando era premier lussemburghese. La spinta alla crescita e all'occupazione che dominerà i lavori del summit sarà musica per le orecchie di Renzi. Quei temi in cima all'agenda del G20 sono da sempre il suo mantra in Europa. Ed il vertice di domani e dopodomani di certo gli fornirà un'utile sponda nel pressing a Bruxelles. Anche a Brisbane la chiave per far ripartire l'economia saranno gli investimenti, inclusi quelli privati. E si cercherà di fare anche un passo avanti: creare una sorta di hub, una cabina di regia a livello G20, magari anche con il monitoraggio di organismi internazionali come l'Ocse. Per Renzi inoltre il viaggio in Australia - dopo il G20 proseguirà verso Sydney, dove incontrerà la comunità italiana ma anche gli investitori australiani - potrebbe essere l'occasione anche per un incontro con il premier indiano Modi sullo spinoso dossier marò. La tranquilla cittadina australiana di Brisbane, blindata e deserta, si prepara intanto all'evento. Migliaia di poliziotti per le strade, viabilità bloccata, controlli e massima allerta hanno preso il posto della normale vita quotidiana. Tutto chiuso, dai negozi alle banche, la città si è fermata proclamando un giorno di festa per lasciare posto ai Grandi.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: