venerdì 14 febbraio 2014
​Cisl, Cgil e Uil chiedono che punti su riduzione delle tasse, rilancio dell'economia, giovani.
I giornali stranieri: tradimento o strategia?
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Una svolta vera che punti in un'unica direzione: la riduzione delle tasse e il rilancio dell'economia e in particolare del mondo del lavoro, con nuove opportunità per i giovani. Al quasi premier Matteo Renzi i sindacati chiedono di passare, senza passare dal via, dalle parole ai fatti. Perché di tempo se n'è perso sin troppo e il Paese ha bisogno di risposte chiare in tempi brevi dopo anni di immobilismo.  La Cisl chiede una "svolta" a partire da "una drastica riduzione delle tasse e da una chiara inversione di tendenza su tutti i fattori che bloccano gli investimenti, impantanati da ritardi, veti lobbistici e dalla burocrazia conservatrice" ha detto il numero uno del sindacato Raffaele Bonanni. "Noi crediamo - sottolinea - che il vento nuovo che soffia nel paese sia un fatto positivo. Una cosa deve essere chiara: il lavoro per i giovani si crea solo favorendo gli investimenti, attraverso una concreta diminuzione delle tasse, con costi minori sull'energia, con infrastrutture nuove ed efficienti, con una riforma effettiva della pubblica amministrazione e con una giustizia civile più rapida". Sulla stessa lunghezza d'onda gli altri due segretari nazionali dei sindacati confederali. Per Susanna Camusso della Cisl Matteo Renzi deve presentare un programma che metta al centro il lavoro. "Ci sono tante cose di cui il mondo del lavoro ha bisogno, se si parte da lì, daremo un giudizio di discontinuità" ha detto Camusso. Per Luigi Angeletti della Uil servono non proclami ma decisioni. "Il governo che verrà non declini la sua agenda al futuro, ma al presente: faccia, non prometta. Vorremmo un programma di governo che scegliesse delle priorità e che poi le mantenesse".
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