mercoledì 19 dicembre 2012
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​L'ennesima serata d’attesa dei moderati si scioglie in un cauto sorriso: il premier è più vicino al «si», il progetto può decollare. Ora però vanno stabilite le forme, perché il ritardo accumulato è già forte. Negli ultimi incontri con Monti, Riccardi, Montezemolo e Casini gli hanno proposto lo schema della federazione: una lista della società civile, "Verso la terza Repubblica", che contenga anche i ministri e le personalità indicate dallo stesso premier; la lista dei centristi; quella dei finiani. Il professore ha preso appunti, come sempre, senza proferire parola. «Grazie, ci penserò».I sondaggi in mano agli animatori del rassemblement danno tre indicazioni. La prima: il mix tra politici e società civile nuoce a questi ultimi. La seconda: l’eterogeneità di uno schieramento che va da Alemanno a Riccardi sarebbe considerata poco affidabile. La terza: con il Porcellum lo spacchettamento paga. Ma, come detto, il Professore si limita a prendere nota. Vuole pensare con la sua testa, senza farsi orientare troppo da proiezioni e sondaggi. E poi non rinuncia all’idea di coinvolgere altri pezzi della politica.Secondo indiscrezioni, ieri avrebbe avuto contatti - non confermati - con il presidente del Senato Renato Schifani, il segretario Pdl Angelino Alfano e l’eurodeputato Mario Mauro. Vuole ancora capire cosa succede nel partito del Cavaliere. Se ci sono margini perché ci sia una vera presa di distanza dall’ex premier. Ieri in una animata riunione a via dell’Umiltà se n’è discusso. E i termini della questione erano più o meno questi: possiamo convincere Silvio a farsi davvero da parte? La risposta al quesito l’ha data Berlusconi in serata, dicendo che la proposta di premiership a Monti è già caduta perché il professore andrà con persone «orride» come Fini e Casini. Insomma, ai filomontiani del Pdl non resta che una strada: restare con il Cavaliere o costituire una loro lista, Italia popolare, e sottoscrivere il programma dettato dal professore.Ma al momento, tra i possibili protagonisti di questa svolta, prevale la prudenza. Franco Frattini ancora spera di convincere Monti a «federare tutti i moderati per vincere contro la sinistra. Io non credo che lui abbia la lista dei buoni e dei cattivi...». È l’estremo tentativo di convincere il premier a prendersi in carico l’intero Pdl. E analoghi auspici li esprime pure Gaetano Quagliariello: «Aspettiamo la decisione del premier per riunire tutti gli spezzoni del centrodestra». Insomma, i montiani del centrodestra sperano di non dover scegliere tra Berlusconi e Monti. E affidano le loro residue speranze di non arrivare all’incrocio decisivo alla mediazione di Angelino Alfano. Ma una risposta arriva già da Andrea Romano, direttore di Italia futura, la fondazione di Montezemolo: «Non credo che Monti si metta accanto chi gli ha lasciato il Paese in queste condizioni...». Insomma, quando il Professore sceglierà cosa fare, anche i montiani del Pdl dovranno prendere una posizione.
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