sabato 9 febbraio 2019
Più di due ore di battaglia fra le forze dell’ordine e oltre mille anarchici per le vie del centro di Torino
Guerriglia urbana contro lo sgombero
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Un bus vandalizzato, auto distrutte, cassonetti dati a fuoco, tegole dai tetti. Più di due ore di battaglia fra le forze dell’ordine e oltre mille anarchici per le vie del centro. A scatenare la guerriglia urbana, ieri sera, a Torino, lo sgombero avvenuto venerdì scorso di un asilo occupato da 24 anni da un gruppo di anarchici. Il corteo di protesta si è trasformato nel pretesto per mettere a ferro e fuoco una vasta area del capoluogo piemontese.

Il culmine alle 19.30 circa, quando un gruppo di black bloc ha assaltato un pullman di linea, terrorizzando l’autista e i passeggeri. Saliti a bordo, i manifestanti hanno vandalizzato il bus e lanciato sostanze lacrimogene. «Non ho mai visto niente di simile – ha raccontato l’autista – sono saliti incappucciati sfasciando tutto. Tremo ancora adesso». Prima gli scontri si erano concentrati attorno ad uno dei ponti della città - in corso Regio Parco - dove i manifestanti hanno lanciato pietre e grossi petardi e incendiato cassonetti. Le forze dell’ordine hanno risposto con lancio di lacrimogeni e getto di idranti. Ma pietre e petardi contro le forze dell’ordine hanno caratterizzato quasi da subito il corteo oltre a cassonetti rovesciati e incendiati, e vetrate distrutte. Tutto è iniziato con il ritrovo di oltre 500 persone (delle diverse componenti dell’area anarchica), che si sono concentrate nel pomeriggio nella centralissima piazza Castello per dare vita ad un corteo di solidarietà contro lo sgombero di un asilo in via Alessandria sul limitare del centro cittadino. A comporre la manifestazione gruppi anarchici di Ivrea, Rovereto, Pinerolo, Trento, Milano e una trentina di esponenti dello storico centro sociale Askatasuna. ll passaggio del corteo è stato contrassegnato da scritte sui muri di una caserma dei Carabinieri, nel centro di Torino, e auto vandalizzate nel parcheggio riservato all’Arma. Strada facendo la massa di anarchici è cresciuta arrivando ad oltre mille persone che si sono dirette verso la sede dell’asilo sgomberato. A sera, dodici manifestanti sono stati fermati dalla Polizia, ma la situazione è rimasta a lungo tesa.

«Galera per questi infami. Ridotti quasi a zero gli sbarchi adesso si chiudono i centri sociali frequentati dai criminali», è stato il commento a caldo del ministro dell’interno Matteo Salvini che ha aggiunto: Torino e i cittadini sono «ostaggio di qualche centinaio di delinquenti dei centri sociali. Tutto il mio supporto ai torinesi e alle forze dell’ordine, per questi criminali (che sono stati finalmente sgomberati pochi giorni fa) la pacchia è finita». Mentre la sindaca Chiara Appendino ha commentato: «Quanto sta accadendo in queste ore non può essere confuso in alcun modo con l’esercizio della democrazia: gli episodi di violenza perpetrati da alcuni manifestanti oggi a Torino sono di una gravità inaudita». Sergio Chiamparino, Governatore del Piemonte, ha ringraziato invece le «forze dell’ordine che hanno contenuto le intollerabili violenze compiute nel centro città da gruppi di anarchici. Sono atti gravi che non possono trovare alcuna giustificazione».

Oltre a 12 arresti, a sera le prime indicazioni hanno dato quattro feriti, di cui tre non gravi ma uno con codice rosso: dati parziali, visto che addirittura i mezzi di soccorso hanno incontrato qualche difficoltà a entrare nella zona degli incidenti. Gli scontri e la tensione sono proseguiti fino a tarda sera nelle vie del centro, fra il fumo dei lacrimogeni e quello dei petardi.

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