sabato 23 settembre 2017
A Rimini, nella kermesse annuale dei pentastellati, c'era attesa. Basso il numero dei partecipanti alla votazione online: 37.442 su 140mila aventi diritto. Al giovane leader 30.936 preferenze
Di Maio appena scelto come nuovo leader del M5S (Ansa)

Di Maio appena scelto come nuovo leader del M5S (Ansa)

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Il Movimento 5 Stelle proclama il suo candidato premier: Luigi Di Maio. È questo il responso delle primarie on line che dovevano scegliere il "candidato premier" e la nuova guida della formazione politica. In tutto hanno votato in 37.442, sui 140mila circa aventi diritto. Un risultato bel lontano dall'auspicato traguardo dei 100mila voti. A Di Maio sono andate 30.936 preferenze.

"Il nostro sarà il governo della riscossa degli italiani. Formeremo una squadra di governo di cui essere orgogliosi. Gli italiani dovranno scegliere tra vivere e sopravvivere", ha subito detto il prescelto a Rimini. "La responsabilità che mi avete affidato - ha continuato - è grande ma tutti insieme ce la possiamo fare perché noi siamo il M5S e non dobbiamo mai dimenticarlo. Porterò avanti il mio ruolo con disciplina e onore"

Poi è stata la volta del primo discorso ufficiale da candidato alla presidenza del Consiglio. Lo ha fatto a tentando di dare, dopo le tensioni di queste ore, un messaggio di unità: "Sono cosciente del ruolo che mi è stato affidato, non ho il compito di cambiare il M5S ma il Paese". Poi annuncia già battaglia sul Rosatellum bis. "È una legge antidemocratica, scritta solo per combatterci, da martedì faremo di tutto" per ostacolarla. E parla anche ai potenziali nuovi elettori. "Non siamo né di destra, né di sinistra, siamo l'argine all'astensione, siamo il Movimento delle buone idee".

A Rimini, nella seconda e penultima giornata della kermesse annuale dei pentastellati, si aspettava soltanto di conoscere il numero dei partecipanti alla votazione online che si è chiusa ieri. Mentre proseguono le polemiche per presunti attacchi hacker (smentiti dal blog), il risultato delle urne virtuali è scontato. In serata Luigi Di Maio è stato ufficialmente designato “capitano” della squadra con cui proporsi agli elettori per tentare la scalata a Palazzo Chigi. Il vicepresidente della Camera terrà successivamente anche il primo discorso nella sua nuova veste.

A Roberto Fico, antagonista mancato nelle primarie interne, pure oggi dovrebbe essere negato l’accesso al palco. Anche se, giunti a questo punto, per orgoglio, è lo stesso numero uno della Commissione di Vigilanza Rai a non voler salire sulla struttura della discordia. Al massimo, Fico dovrebbe parlare allo stand del “Villaggio Rousseau” nel pomeriggio, ma il suo perdurante silenzio non offre certezze. La motivazione, avallata da Beppe Grillo, di escludere il punto di riferimento dell’area ortodossa dal centro della scena è evidente: nessuno deve rovinare l’appuntamento organizzato per l’incoronazione del 31enne di Pomigliano d’Arco. Il vicepresidente della Camera diventa di fatto il nuovo “capo politico”.

Le divisioni interne e le lotte intestine, comunque, sono palpabili. Si tratta di tensioni che si distinguono nitidamente nei volti tirati dei tanti parlamentari che vagano disorientati tra i gazebo dell’evento in zona Fiera. Si tratta di deputati e senatori preoccupati per il loro destino (chi sarà ricandidato?) e in attesa di decidere come ricollocarsi nel nuovo scacchiere del potere grillino.

Del resto nessuno nega che siamo di fronte a una svolta per il principale partito d’opposizione. Persino Davide Casaleggio, che ha ereditato dal padre anche un atteggiamento a dir poco schivo, all’uscita dall’hotel riminese per raggiungere il raduno M5S, ammette: "È una giornata molto importante”.

Nel frattempo il sabato di “Italia 5 Stelle”, aperto da Grillo in versione bluesman, prosegue con l’arrivo alla spicciolata dei volti noti del Movimento. A prendere parte al trionfo di Di Maio sono stati invitate anche le sindache Chiara Appendino (già arrivata a destinazione) e Virginia Raggi. Domani si chiuderà il sipario, con il candidato premier chiamato a rispondere alle domande di attivisti e giornalisti. A quel punto la “nuova stagione” sarà iniziata.

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