martedì 3 gennaio 2012
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​Dopo i "botti" di Capodanno contro Equitalia ecco quelli delle parole, anche più deflagranti, se possibile. «Se Equitalia è diventata un bersaglio bisognerebbe capirne le ragioni, oltre che condannare le violenze», attizza il fuoco Beppe Grillo. Affermazioni che fanno discutere, il comico sul suo blog - scatenando centinaia di reazioni, quasi tutte in sintonia - arriva a chiedere a Mario Monti la chiusura della società di riscossione per tributi e contributi (al 51% dell’Agenzia delle Entrate e al 49% dell’Inps): «Nessuno ne sentirà la mancanza», sentenzia.Il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, che già nel pomeriggio, nel pieno di una tempesta mediatica, non le aveva mandate a dire in un’intervista al Tg1 («È importante pagare le imposte e che gli imbecilli che mettono le bombe la smettano»), dopo l’intervento di Grillo consolida la linea del contrattacco: «In un momento di difficoltà - interviene di nuovo Befera - bisognerebbe avere tutti il massimo senso di responsabilità e occorrerebbe difendere gli uomini che fanno il loro dovere al servizio della collettività. Questa volta la battuta (di Grillo, ndr) non fa ridere nessuno».Befera conferma inoltre che la lotta all’evasione non arretra: nell’anno appena chiuso sono 11 i miliardi arrivati «e siamo sicuri – aggiunge – che il 2012 sarà un anno ancora più proficuo». Come? «Non facciamo la lotta alla ricchezza», precisa, ma «vogliamo che chi è ricco paghi», grazie anche ai nuovi strumenti messi a disposizione dal governo. Dichiarazioni fatte dopo i due nuovi episodi di Capodanno a Foggia e a Modena contro Equitalia. Niente di strutturato, per il Viminale, niente insomma di riferibile direttamente al network della federazione anarchica informale: si è trattato di tipici - ma non per questo meno preoccupanti - atti di emulazione. Sull’onda, in questo periodo, della circolazione più facile, ma pur sempre vietata, di mini-ordigni rudimentali. Ma, dopo l’allarme lanciato dalla segretaria della Cgil Susanna Camusso sul rischio di conflitti sociali originato dall’acutizzarsi della crisi e della disoccupazione, ora un nuovo rapporto arriva dai nostri servizi di intelligence che segnalano come «piccoli gruppi eversivi potrebbero cavalcare queste tensioni». Cellule dell’area anarco-insurrezionalista alla ricerca di azioni di auto-accreditamento. Con il marchio delle Brigate Rosse, peraltro, non ripreso da nessuno e la tentazione che potrebbe esserci, per qualcuno, di rilanciarlo approfittando della possibile base di reclutamento che questi episodi emulativi stanno pericolosamente a segnalare.Ed Equitalia diventa un obiettivo, anzi rischia di costituire l’obiettivo. Grillo mostra di voler cavalcare il malcontento: «Un avviso di pagamento di Equitalia - scrive - è diventato il terrore di ogni italiano. Se non paga l’ingiunzione "entro e non oltre" non sa più cosa può succedergli. Non c’è umanità in tutto questo e neppure buon senso», è la sua denuncia. Un clima che Befera aveva provato a contrastare con forza, affermando che «non ha alcun senso» attaccare Equitalia, come sta accadendo nelle ultime settimane perché, ricorda, «il personale applica esclusivamente le leggi approvate dal Parlamento».Ma le parole di Grillo scatenano reazioni di segno diverso. A prendere le distanze, solitamente in sintonia, ecco Antonio Di Pietro: «L’idea di prendersela con Equitalia invece che con gli evasori fiscali, è totalmente da condannare», dice il leader di Idv: «Se dovesse passare un principio del genere - aggiunge - ci troveremmo in una legge della giungla dove chi rispetta le leggi, paga, mentre i prepotenti e i facinorosi evadono. Se qualcuno ha ragioni da far valere - conclude Di Pietro -, lo faccia nel rispetto dello stato di diritto e non con la violenza». Durissima, nel Pd, Debora Serracchiani: «Fomentare i sentimenti più torbidi e potenzialmente violenti per fare consenso - dice l’eurodeputata - è una tattica già cara alla Lega».Più articolati i giudizi nel Pdl. Daniele Capezzone, pur ricordando di aver «a più riprese» chiesto «una modifica dei poteri concessi a Equitalia», accusa Grillo di «scherzare col fuoco», mentre questi episodi vanno «condannati in modo assoluto, senza se e senza ma, senza alcuna subordinata». Ma Gianfranco Rotondi è molto meno drastico: «Non sarà un comico a darci la linea», premette. Ma poi aggiunge, su Grillo: «L’interrogativo che pone non è peregrino».In scarsa sintonia col suo leader, nell’Idv Stefano Pedica sostiene che «anche se Grillo forza, il problema delle vessazioni e della poca chiarezza di Equitalia c’è». Netta invece, l’Udc. «Sulle modalità operative di Equitalia - dice Mauro Libé - più volte abbiamo avanzato proposte di modifiche, ma è vergognoso mettere quasi sullo stesso piano Equitalia con coloro che progettato attentati alle sue sedi».
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