mercoledì 10 luglio 2013
L'ex comico, oggi ricevuto al Quirinale da Napolitano, attacca: "L'Italia sta saltando, se necessario meglio tornare al voto. Questo Parlamento è stato eletto dalle lobby, non dagli italiani". Poi la stoccata rivolta agli altri partiti: "Abbiamo degli incapaci che vanno a votare leggi che non capiscono".
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"Se il Parlamento è così, se non fa nulla allora noi usciremo dal Parlamento". Beppe Grillo attacca tutti. Nel corso di una conferenza stampa al Senato dopo l'incontro con il capo dello Stato Giorgio Napolitano al Quirinale punta il dito contro governo e capo dello Stato e vede un'Italia "che sta saltando, torniamo al voto". "Mi sono permesso di dire a Napolitano che non si fanno riforme così nei momenti di guerra - riporta l'ex comico - Gli ho suggerito di andare in Tv a reti unificate e dire qual è la situazione del Paese: non c'è più tempo". Questo Parlamento, è la tesi di Grillo, "non è stato eletto dagli italiani" ma "dalle lobby" e "non può affrontare le emergenze". E a Napolitano "ho chiesto di tornare alle urne se necessario" L'autunno e alle porte insieme al possibile collasso economico. Per il fondatore del M5S non c'è più tempo. Ecco cosa sostiene di aver detto a Napolitano: "Lei ha tenuto sulle sue spalle grandi responsabilità quando poteva declinarle. Lei è diventato uno scudo, un parafulmine dei partiti che non hanno saputo riformarsi". E il leader del M5S lancia poi una stoccata ai partiti: "Abbiamo degli incapaci che vanno a votare leggi che non capiscono" e che fanno passare i deputati M5s per gente che non fa nulla quando loro lavorano fino al venerdì" e gli altri "fino al giovedì sera".
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