sabato 14 ottobre 2017
Le due parole scompaiono dopo pochi minuti, ma qualcuno fa in tempo a fare una foto dello schermo. E dal Movimento si tace sull'accaduto.
Grillo sul blog: nuovo scivolone. Una bestemmia e niente scuse
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Non si fa vedere agli appuntamenti pubblici a cui era annunciata la sua partecipazione (dopo aver disertato piazza Montecitorio giovedì sera, ieri non si è presentato neppure all’evento organizzato a Torino in ricordo di Dario Fo a un anno dalla scomparsa), ma si fa sentire attraverso il suo blog.

Beppe Grillo mette la firma su un post dove si ironizza sull’approvazione del Rosatellum-bis alla Camera e, soprattutto, in cui compare una bestemmia. Un’imprecazione blasfema che spunta, tra parentesi, in un passaggio del messaggio pubblicato a nome del garante del Movimento 5 Stelle e intitolato 'Grazie a tutti, e forse anche a Dio'. «I cittadini tutti, oggi, celebrano un miracolo italiano che si pensava appartenere oramai solo ad una azzardata e folle speranza», si legge nel post di Grillo.

Al termine di questa frase, la bestemmia. Dopo pochi minuti le due parole vengono rimosse, scompaiono dal blog, ma qualcuno fa in tempo a immortalare – tramite il cosiddetto screenshot (una foto allo schermo) – il post nella versione originaria, che si diffonde sul Web. Dal Movimento, per ore, si tace sull’accaduto.

Allora si richiede, in via informale, all’ufficio della comunicazione nazionale del M5S, se verrà diffusa o meno una spiegazione ufficiale sull’episodio dell’inserimento e della successiva rimozione della bestemmia. La risposta giunge a strettissimo giro ed è affermativa.

Alle 22 di ieri sera, tuttavia, non c’è ancora traccia di una versione dei fatti da parte dei massimi rappresentanti del M5S né della Casaleggio Associati, la società milanese che si occupa della gestione del blog. Tra i parlamentari si registra il commento di Carlo Sibilia, interpellato dall’agenzia Adnkronos sulla questione. «La bestemmia sul blog di Beppe Grillo? Uno scivolone evitabile, probabilmente dovuto alla rabbia per il momento politico», afferma il deputato ed ex membro del direttorio.

Tornando all’ironia pungente sulla legge elettorale, nel testo firmato da Grillo si sottolinea come con il via libera di Montecitorio si sia «realizzato l’impossibile, che oggi è divenuto realtà». «Forze politiche da sempre avverse si sono unite – è scritto ancora sul post –, concentrando tutti i loro sforzi e le loro capacità di mediazione, per raggiungere un obiettivo primario e realizzare la volontà dei cittadini». Si pone l’accento soprattutto su un punto: quello che ad unire partiti così 'lontani' sia stata la volontà comune di danneggiare il M5S. «Accantonati inutili rancori, dicotomie ormai desuete quali maggioranza-opposizione: Pd, Lega, Forza Italia, verdiniani et similia, convergono magicamente ed approvano una legge perfetta, inappuntabile, impermeabile a qualsiasi critica», è l’elogio maligno di Grillo. A essere preso di mira in particolare è Matteo Salvini. Plasticamente inserito in una foto con Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, il leader del Carroccio viene definito «uno di loro», un «bluff» e un «traditore politico».

Oggi pomeriggio Grillo dovrebbe essere a Marino, alle porte di Roma, per proclamare il vincitore delle 'Regionarie' del Lazio, che decreteranno il candidato pentastellato in vista delle elezioni del 2018. Ma, alla luce delle due assenze in 48 ore, il condizionale è d’obbligo.

IL COMMENTO - Le scuse mancate per un atto blasfemo: i limiti di un leader

di Eugenio Fatigante

«Piazze piene, urne vuote", scandiva Pietro Nenni nel 1948. Non è dato sapere se, dentro M5S, qualcuno ha avuto in queste ore l’accortezza di ricordare le parole dello storico esponente socialista a Beppe Grillo. Tanto più che il consenso verso il movimento pentastellato segue traiettorie imperscrutabili, rispondenti spesso a un approccio quasi "fideistico" più che a motivazioni razionali. E, quindi, a una piazza non propriamente stracolma - come è stata per due giorni quella di Montecitorio, malgrado la generale "chiamata alle armi" fatta dai capataz grillini - potrebbe continuare a corrispondere, quando si voterà, un brillante risultato nelle urne.

Grillo, e chi con lui anima il Movimento, dovrebbe aver ormai chiaro che la messa a punto di una linea politica è cosa ben diversa dalla messa in scena di uno show intelligente e urlante, visionario e incendiario. Tuttavia, è un fatto che, in appena due giorni, il "leaderissimo ora messosi di lato" sia incappato in una serie di scivoloni che dovrebbero far porre alcuni grossi interrogativi. Dapprima la decisione di disertare la piazza, l’altra sera, dopo averla fomentata per 48 ore. Ma, soprattutto, l’incredibile bestemmia apparsa ieri in un post direttamente sul blog di Grillo (e rimossa solo dopo alcuni minuti). Un episodio mortificante, che mescola purtroppo esibita trivialità e insopportabile blasfemia, e fa emergere una grave mancanza di sensibilità verso tanti concittadini italiani.

La saggia cultura del limite di chi fa, per esempio, una religione della "sostenibilità" ambientale si dimostra anche e soprattutto nel sapersi fermare sulla soglia del sacro, se non si sa oltrepassarla col dovuto rispetto. C’è proprio bisogno di sottolineare che scuse schiette e vere per una bestemmia sono un civile atto dovuto? Purtroppo pare di sì, e l’attesa è già durata troppo.

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