giovedì 28 marzo 2013
Nel giorno in cui il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani si appresta a salire al Quirinale per riferire del suo tentativo di formare un nuovo governo, dal blog Beppe Grillo incalza la politica a fare le riforme attraverso Camera e Senato
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Nel giorno in cui il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani si appresta a salire al Quirinale per riferire del suo tentativo di formare un nuovo governo, dopo che ieri sia il Pdl sia il M5s gli hanno opposto un rifiuto mentre Scelta Civica ha giudicato oggi deludente la prova del leader del Centrosinistra. «A quarantott'ore dall'incontro con Pierluigi Bersani poco si è visto delle proposte che avevamo sollecitato nel confronto con il presidente del consiglio incaricato», scrive in una nota la formazione politica centrista che fa riferimento al premier uscente Mario Monti. I centristi ipotizzano anche «un coinvolgimento della coalizione di centrodestra più consistente» con «una azione comune che i partiti, sulla base di un risultato elettorale oggettivamente confuso, sono disposti a fare per l'Italia».Poi la stroncatura del Centrodestra, con le parole di Gasparri che invita il leader del Pd a prendere atto del suo fallimento nel formare il governo: «Il lento rituale delle consultazioni si è concluso con uno sberleffo da parte di Grillo e la certificazione che in Parlamento il Pd non ha i numeri per garantirsi la fiducia. Ora la parola spetta al Capo dello Stato, che saprà certamente andare oltre la disperazione di Bersani», ha affermato il vicepresidente al Senato che sottolinea come «il Pdl ha fatto la sua parte, si è preso le sue responsabilità, offrendo al Pd soluzioni più che ragionevoli per dare un governo stabile al Paese». «Se Bersani si ostina a non fare i conti con la realtà, non ci resta che la strada obbligata delle urne» conclude Gasparri. E a incalzare Bersani è intervenuto anche Grillo, attraverso un intervento sul suo blog, sostenendo che le riforme sarebbero possibili a prescindere dall'esecutivo. «Si fa passare l'idea che senza Governo il Paese è immobile, congelato, in balia dello spread, delle agenzie, ma si tace sul fatto che le leggi per le riforme possono essere discusse e approvate senza la necessità di un governo in carica - scrive Beppe Grillo sul suo blog - Anzi, si rallenta qualunque processo decisionale e operativo spostando sine die la istituzione delle Commissioni senza alcun motivo se non quello di attribuire in seguito i posti di presidenza ai trombati da cariche governative». «Il Parlamento è sovrano, o almeno dovrebbe esserlo - aggiunge Grillo - Da tempo è invece un luogo dove non vi sono rappresentanti del popolo, ma nominati dai partiti, e le leggi, sotto forma di decreti, sono emesse al suo posto dal Governo, e in seguito convertite sotto il ricatto del voto di fiducia». «In Parlamento vi è un esercito di soldatini di piombo senza voce, con l'eccezione dei parlamentari a 5 Stelle. C'è stato un sovvertimento silenzioso delle Istituzioni contro lo stesso spirito della Costituzione», sottolinea il leader del M5S, che cita gli art. 76-77 della Costituzione che disciplinano l'emanazione di decreti legge e decreti legislativi.Di segno opposto, l'intervento che arriva dal presidente di Confindustria: «Bisogna fare un governo che governi veramente e con una priorità assoluta sui problemi dell'economia reale», avverte Giorgio Squinzi, che boccia la possibilità che si torni al voto. «Non possiamo aspettare. Come ho già detto dopo l'incontro con Bersani siamo alla fine, non c'è più tempo per rinvii, non c'è tempo per vedere cosa succede, bisogna intervenire subito»
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