venerdì 3 luglio 2020
Confermati i 30 anni per traffico di droga. Vuota la casa di Orgosolo. Imponente operazione di ricerca nel paese, nelle campagne e in tutta la provincia di Nuoro. Starebbe trattando la resa
Graziano Mesina esce dal carcere dopo la grazia concessa dall'allora presidente Ciampi nel 2004

Graziano Mesina esce dal carcere dopo la grazia concessa dall'allora presidente Ciampi nel 2004 - Archivio Ansa

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E stata pronunciata ieri alle 22.30 la sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna a 30 anni di carcere per Graziano Mesina. Subito dopo si sono attivati i carabinieri del Reparto operativo del comando provinciale di Nuoro, che in mezz'ora hanno raggiunto Orsogolo per eseguire l'arresto di 'Grazianeddu' e scortarlo di nuovo in carcere. Lui però non era in casa: da un anno viveva nell'abitazione della sorella al civico 279 di Corso Repubblica.

Da quel momento Mesina è ufficialmente latitante.

Imponente il dispositivo messo in campo sin dalla scorsa notte dalle forze dell'ordine per la ricerca dell'uomo in fuga. Stamattina Orgosolo si è svegliata sotto assedio. L'ex prima rossa del banditismo sardo viene cercato in paese, casa per casa, nelle campagne attorno e in tutta la provincia di Nuoro.

Il comando dei carabinieri ha mobilitato tutto il personale disponibile: dagli uomini della stazione di Orgosolo ai militari del Reparto operativo, passando per le otto squadriglie in forza al comando. Impegnata nei rastrellamenti anche la polizia di Stato con gli agenti del Commissariato del paese e il personale della Squadra mobile e delle volanti di Nuoro. Di Mesina però nessuna traccia. Secondo alcune indiscrezioni, avrebbe già iniziato una trattativa con le forze dell'ordine per la sua resa, ma la notizia non viene confermata né dai carabinieri né dalla polizia.

Graziano Mesina, passato alla storia come la primula rossa del banditismo sardo, per lunghi anni sempre sfuggito alla cattura, poi rientrato in carcere nel 2013 con l'accusa (poi confermata dalla condanna a 30 anni in appello) di essere a capo di una organizzazione di trafficanti di droga, era stato scarcerato nel giugno 2019 per decorrenza dei termini, poiché non non erano ancora state depositate le motivazioni della sentenza di appello.

Nato a Orgosolo nel 1942, Mesina è stato uno dei principali esponenti del banditismo sardo nel Novecento, coinvolto in numerosi crimini che gli erano costati l'ergastolo e protagonista anche di innumerevoli evasioni. Al processo d'appello a Cagliari aveva rilasciato alcune dichiarazioni nelle quali si era dichiarato innocente. "Quando ho commesso reati - aveva detto davanti alla Corte - me ne sono sempre fatto carico e non sono mai stato capo neppure negli anni Sessanta. Ma dopo la grazia non ho mai fatto nulla di ciò di cui vengo accusato".

Nel 2004 l'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli concesse la grazia, che però fu annullata dopo le nuove accuse legate al traffico di droga. Dopo la nuova condanna a 30 anni e la scarcerazione per decorrenza dei termini, ieri notte è arrivata la sentenza definitiva della Cassazione.


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