domenica 11 luglio 2021
Volantini nei bar e incontri informali nei ghetti per superare il rischio 'fake news'
I volantini per invitare alla vaccinazione i migranti

I volantini per invitare alla vaccinazione i migranti - .

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Per le vaccinazioni degli irregolari, degli 'invisibili', è fondamentale l’informazione. Così Gianluca Castaldi, responsabile dei progetti Presidio e Sipla della Caritas di Caserta, il mediatore Moses e David partono per un giro tra Castel Volturno e Giugliano. Portano volantini e manifesti da distribuire nei luoghi di incontro degli immigrati. Il testo comunica dei numeri di telefono da contattare per sapere come prendere un appuntamento per vaccinarsi ma anche per problemi col permesso di soggiorno o col lavoro. Un’iniziativa della Caritas di Caserta (Progetto Presidio e Sipla) e del centro sociale Ex Canapificio.

Non solo vaccini, dunque, anche se ora questo è il tema principale. Perchè ora è possibile in Campania vaccinare anche gli 'invisibili'. Come ci spiega Moses che segue proprio le vaccinazioni, «da un mese è stato modificato il database e per loro si può fare la prenotazione anche se non hanno la tessera sanitaria ma solo Stp e Eni ». Ma non è stato facile. «Un venerdì – ricorda Castaldi – mi ha chiamato l’Asl per cominciare la vaccinazione il giorno dopo. Dovevo portare gli immigrati allo stadio di Caserta. Assurdo. Ho risposto che loro si vaccinano dove si vaccinano gli altri». E così è stato. Una cinquantina si sono già prenotati. E stanno aumentando. Ma è necessario raggiungerli con le informazioni corrette. Così la Asl di Caserta ha chiesto aiuto alla Caritas. «Anche tra gli africani ci sono dubbi sui vaccini, come tra gli italiani – spiega ancora Moses –. Hanno ancora paura. Ma capiscono l’importanza. Lo chiedono anche i datori di lavoro. È come un secondo documento. I ragazzi capiscono che senza vaccino c’è il rischio di licenziamento. Per ora solo minacce, ma si sono adeguati». Lo vediamo nelle tappe del nostro giro informativo. La prima a Pescopagano, frazione marina tra Mondragone e Castel Volturno. Qui il 24 aprile 1990 nel bar 'Centro' un commando della camorra uccise cinque persone, tra le quali quattro immigrati.

Oggi in un altro bar si parla, invece, di vita. Il titolare, un immigrato, ascolta, prende un pacco di volantini e permette di attaccare i manifesti informativi. Così come nella seconda tappa in un ristoro informale, tra pesce alla griglia, birre e bevande africane. Alcune donne esprimono dubbi sui vaccini, dimostrano di aver letto alcune fake news. Pazientemente Gianluca e Moses spiegano, rassicurano, convincono. Ormai è l’ora di pranzo e la terza tappa è a Castel Volturno, a casa di una signora che cucina per chi si presenta, braccianti a fine lavoro o chi come noi gira per informare. Ricette africane. Si mangia con le mani. Tutto buonissimo e in quattro spendiamo 17 euro in tutto. Prezzi per immigrati, che infatti arrivano alla spicciolata per un breve pasto. Anche qui lasciamo volantini e manifesti. Luogo strategico per raggiungere tanti 'invisibili'. L’ultima tappa è un luogo o non luogo incredibile. Insediamento informale, un vero ghetto, dove vivono circa 400 immigrati. Siamo nell’area di Giugliano, non lontani da strade trafficate, case e vita normale.

Ma questo agglomerato di catapecchie e baracche non lo vede nessuno o, forse, non lo si vuole vedere perché va bene così, funzionale al sistema. Dentro anche un 'ristorante', un bar, uno spaccio, il barbiere, il meccanico delle biciclette. Perfino una piccola edicola con la statua della Madonna. Un paio di piazzette, vicoletti, tanta sporcizia, cani e gatti. Non è un bel posto. Ma per loro, per gli 'invisibili' non c’è altro. Gianluca parla con uno dei 'capi' etnici. Gli spiega il motivo dei manifesti. Il giovane africano è convinto della necessità della vaccinazione. E così anche qui vengono attaccati i manifesti e distribuiti i volantini.

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