lunedì 29 novembre 2010
Il pacchetto di riforme annunciato nei giorni scorsi dal premier Silvio Berlusconi non sarà all'esame del Consiglio dei ministri di domani. Secondo quanto si apprende, il Guardasigilli Angelino Alfano avrebbe deciso, dopo aver sentito il premier, di rinviare il tutto a dopo il 14 dicembre.
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Il pacchetto di riforme sulla giustizia annunciato nei giorni scorsi dal premier Silvio Berlusconi non sarà all'esame del Consiglio dei ministri di domani. Secondo quanto si apprende, il Guardasigilli Angelino Alfano avrebbe deciso, dopo aver sentito il premier, di rinviare il tutto a dopo il 14 dicembre, data in cui il Parlamento dovra' esprimersi sulla fiducia al governo.MARONI, LEGA GUARDA FUTURO IL 1994 È UN'ALTRA ERA GEOLOGICA«Non faccio nessun commento, è stata riferita una cosa di un'altra era geologica, del 1994: noi invece guardiamo al futuro». Così il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha replicato ai giornalisti, a margine della consegna di una villa confiscata alla criminalità organizzata, a proposito della lettera di sfiducia al governo, pubblicata ieri sul sito Generazione Italia. Maroni ha poi ricordato i risultati del governo nella lotta alla mafia, sottolineando che «sottrarle i beni non basta, bisogna anche consegnarli alla comunità degli onesti, come ho detto una settimana fa in una trasmissione televisiva: per me però è più soddisfacente ed emozionante essere qui ora».Il riferimento è stato alla trasmissione Vieni via con me, nel corso della quale lunedì scorso, il titolare del Viminale ha letto una sua lista di impegni nella lotta alla criminalità organizzata, chiudendo una polemica con lo scrittore e conduttore Roberto Saviano, che aveva parlato di collegamenti fra la Lega Nord, le istituzioni lombarde e la 'ndrangheta.Maroni, sempre nel suo intervento a Segrate, ha detto che sì «la Lombardia è la quarta regione in Italia per numero dei beni sequestrati», ma «il nostro compito è di non far fare affari» al crimine che al nord li cerca. A chi a margine della cerimonia gli chiedeva ancora del rapporto con Roberto Saviano, il ministro dell'Interno ha replicato: «Il nostro avversario è la criminalità organizzata, è la mafia, è la 'ndrangheta, è la camorra, è la Sacra corona unita. Chiunque combatte contro questo male assoluto è un alleato del bene».
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