mercoledì 29 luglio 2020
Giuseppe Paternò, pensionato delle Ferrovie, sarà proclamato dottore in Studi filosofici e storici
A 96 anni Giuseppe è il neolaureato più anziano di Italia
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Otto ore di studio al giorno, gli esami sostenuti con voti altissimi, uno dopo l’altro, la discussione della tesi “a distanza” e adesso il traguardo tanto sognato. «Non è mai troppo tardi» diceva il maestro Alberto Manzi e non lo è davvero, come testimoniano la vivacità intellettuale e la caparbietà di Giuseppe Paternò, palermitano doc, che a 96 anni e 10 mesi diventerà oggi il neolaureato più anziano del mondo. «Gli ultimi esami sono stati davvero travagliati, attraverso lo schermo di un computer.

Ma sono arrivato alla fine e sono felice di avere raggiunto questo traguardo, anche se col rammarico di esserci arrivato così tardi» commenta emozionato e impaziente il “nonno” dell’Università di Palermo, che oggi pomeriggio sarà proclamato dottore in Scienze storiche e filosofiche.

La sua passione per i libri e per la cultura lo ha accompagnato durante una vita difficile e piena di avventure, rendendolo testimone di un secolo complesso, attraverso la Seconda guerra mondiale e il boom economico, la povertà del centro storico e il riscatto dato dal lavoro. Classe 1923, maggiore di sette fratelli in una famiglia con grosse difficoltà economiche, è costretto ad andare a lavorare a sette anni assieme al padre in una birreria. Frequenta la scuola a singhiozzo, diventa fattorino alla Utet, ma riesce a iscriversi all’avviamento professionale e con la scuola serale consegue il diploma di geometra a 31 anni, indispensabile per fare carriera nelle Ferrovie dello Stato.

Porta avanti la famiglia, moglie e due figli, Ninni e Marcella, ma la grande passione per i libri resta sempre il primo amore. Si cimenta anche nello studio della Teologia per cinque anni, pubblica un volume sull’Antico testamento. Tre anni fa Giuseppe Paternò decide di provare a raggiungere il sogno di una vita: conseguire una laurea nelle materie che più lo appassionano, da sempre, storia e filosofia. Una carriera universitaria impeccabile, media del 29, borse di studio. Lo scorso 12 luglio, la discussione della tesi sui “luoghi dell’anima”, Palermo descritta con i suoi occhi.

«Questo studente così speciale – dice il rettore dell’Ateneo palermitano, Fabrizio Micari – è una testimonianza vivente di come la passione può permettere di raggiungere ogni risultato. Un insegnamento per tutti, specialmente per i più giovani».

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