domenica 3 aprile 2016
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Becchetti: «Troppe le disuguaglianze, serve più cittadinanza attiva» Magatti: «Ilusorio rilanciare i consumi, serve un progetto sostenibile» INVIATO A FAENZA In un momento storico caratterizzato dall’«assopimento delle coscienze» è quanto mai necessario recuperare il valore dell’«impegno nei quartieri, nelle comunità locali, nell’associazionismo ». È l’esortazione che padre Francesco Occhetta ha lanciato ai giovani partecipanti alla due giorni di formazione sociale e politica organizzata a Faenza dalla diocesi locale e da quella di Imola. Ai numerosi partecipanti il gesuita, scrittore e notista politico della Civiltà Cattolica, ha indicato come bussola di questo impegno la Dottrina sociale della Chiesa, «l’incontro di una notizia buona, quella del Vangelo, con la società di oggi». E ha ricordato che la Chiesa, come ribadisce l’enciclica Sollicitudo rei socialis, «non propone sistemi o programmi economici e politici, né manifesta preferenze per gli uni o per gli altri, purché la dignità dell’uomo sia debitamente rispettata e promossa». L’intervento di padre Occhetta si è svolto nel pomeriggio nel complesso ex salesiano di Faenza, mentre in mattinata, nella sala del Consiglio comunale si era tenuta una tavola rotonda sul tema 'Quale spazio per la democrazia in Europa in una prospettiva di libertà', moderata dal sociologo Everardo Minardi. Il dibattito è stato aperto dal prefetto Sandra Sarti, vicecapo di gabinetto del Ministero dell’Interno, che ha fornito i dati sull’immigrazione degli ultimi decenni, soffermandosi anche sulla discussione degli accordi di Schengen del 1985. Secondo Sarti, rompere quell’intesa «significherebbe tornare indietro sulla circolazione delle persone, come delle merci» con il rischio che crolli il sistema Erasmus e che si aggravino i costi di trasporto e produzione. L’economista Leonardo Becchetti, ordinario nell’Università Tor Vergata di Roma, ha sostenuto che, dati alla mano, è giunto il tempo di considerare gli immigrati una risorsa importante per la produzione della ricchezza. Di fronte a una società «malata di democrazia», visto l’aumentare delle diseguaglianze, Becchetti ha ribadito quanto sia necessario promuovere una «cittadinanza attiva» e «imprese consapevoli », osservando poi come siano in questo senso «segni di speranza» iniziative come le 'slotmob' contro il gioco d’azzardo. Il senatore faentino Stefano Collina (Pd) ha quindi riflettuto sull’impegno dei cattolici in politica e ha tracciato la storia dell’Ue, sottolineando il difficile cammino dell’Unione tra spinte all’unità e forti resistenze. Un cammino, per Collina, comunque irreversibile al quale i cristiani stanno dando il loro «contributo alla costruzione della città degli uomini, consapevoli di dover procedere con gradualità nel segno della condivisione». Al termine il sociologo Mauro Magatti, professore alla Cattolica di Milano, ha osservato come il tunnel della crisi non porta a vie d’uscita ed è venuto il tempo di prendere atto che non si tornerà agli scenari che hanno caratterizzato il periodo 1989-2008. Ecco quindi la necessità di passare da un modello basato sullo scambio «finanziario- consumerista» a un progetto «sostenibile- contributivo», perché è illusorio considerare il rilancio dei consumi come volano dell’economia, mentre la priorità ora è «produrre valore» e poi consumare. Ma questo, ha aggiunto, «richiede una visione politica diversa». Il Convegno di Faenza non si è limitato ad offrire analisi o esortazioni. Al termine dell’intervento di padre Occhetta infatti c’è stata la presentazione del progetto Policoro a 20 anni della nascita, dopodiché i numerosi partecipanti - giovani ma non solo - hanno potuto visitare una 'Fiera sulle buone pratiche del lavoro', con una trentina di stand allestiti dalle diverse associazioni, aggregazioni, movimenti cattolici, di ispirazione cristiana, che - come ha sottolineato il vescovo di Faenza-Modigliana Mario Toso - «scendono in campo compatti per intercettare la domanda di lavoro dei giovani faentini e imolesi». «La Fiera Giovani e lavoro – ha spiegato il presule salesiano che è anche vescovo delegato per la pastorale sociale regionale – è stata voluta dalle diocesi coinvolte, come la sperimentazione di un movimento sociale cattolico che si aggrega di fronte alle sfide della storia come quelle della libertà perché senza lavoro i giovani non hanno una concreta possibilità di crescere più liberi e responsabili». La giornata si è conclusa con l’adorazione eucaristica presieduta dal vescovo di Imola, Tommaso Ghirelli. Oggi chiusura con le relazioni di Renato Cursi e monsignor Toso e con la celebrazione eucaristica in cattedrale presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia- Città della Pieve. © RIPRODUZIONE RISERVATA Incontro
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