venerdì 29 ottobre 2010
Berlusconi affronta l'emergenza rifiuti – oggi sarà di nuovo a Napoli – e il caso della minorenne marocchina. Sul primo fronte: «Pulizia entro lunedì», sul secondo: «Ruby? Caos sul nulla». E in giornata ribadisce: «Ho segnalato che c'era una persona che si proponeva per l'affidamento». Durissime le opposizioni. Il Pd: «Staccare la spina a questo governo».
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Tutto a posto. Fra tre giorni sarà svanita ogni immondizia dalle strade napoletane, fra tre giorni (al più quattro) sarà svanito ogni puzzo dalle strade di Terzigno e fra due mesi il termovalorizzatore di Acerra smaltirà addirittura 2.200 tonnellate al giorno di rifiuti. Ancora: Cava Vitiello a Terzigno resterà sulla carta (seppure, per carità, la formula ufficiale resti «apertura sospesa a tempo indeterminato»), Cava Sari è “pulita”, non ha valori inquinanti fuori norma, e adesso - anzi da domani notte - raccoglierà solamente la spazzatura dei diciotto comuni dell’area "rossa" vesuviana (oltre mezzo milione di persone) e non più quella napoletana. Quel piano poi che alcuni comuni non avevano firmato, «abbiamo ragione di pensare possa essere accettato fra dieci giorni». Parola di presidente del Consiglio, capo del Dipartimento di Protezione civile e governatore campano, cioè Silvio Berlusconi, Guido Bertolaso e Stefano Caldoro, che ieri mattina, insieme, ai piedi del termovalorizzatore di Acerra, hanno annunciato come e perché sia da considerare archiviata questa (altra) emergenza rifiuti. E oggi Berluscono annuncia che sarà di nuovo a Napoli.Ritardi, difficoltà e crisi. Manca un pezzo, però: i motivi per i quali è esplosa? Intanto - ripetono Berlusconi e Caldoro - perché «qui scontiamo un ritardo ventennale». Poi perché le percentuali di raccolta differenziata da queste parti, nonostante quanto accadde nel 2008, continuano ad essere esilaranti (15/18 per cento). E infine perché - spiega il premier -  «l’Asia ("Azienda servizi igiene ambientale", ndr) per gravi difficoltà finanziarie non ha più fatto passare i rifiuti attraverso gli impianti di triturazione prima di sversarli a Terzigno, da qui i miasmi avvertiti dalla popolazione. Avevamo detto che si sarebbe risolto il problema in dieci giorni, già siamo a sei e la situazione è migliorata al novanta per cento, nei prossimi tre o quattro gli odori spariranno».«Cava Sari è pulita». E l’inchiesta? Fra l’altro - aggiunge Berlusconi, che qui tornerà fra dieci giorni - è previsto «un fermo dei conferimenti a Cava Sari», quello già in corso, per consentire «la copertura e i controlli sanitari e ambientali», che «sono avanzati e sono fatti non solo da noi, ma dall’Istituto superiore di sanità, dall’Ispra e dai tecnici dei comuni interessati: nessun dato fuori norma viene ad ora segnalato». Non a tutti risulta lo stesso: per esempio tutte quelle scatole e scatolette di medicinali, buttate da qualche ospedale, seppellite lì? Il fascicolo della Procura di Nola sulla possibilità che Cava Sari abbia (già) inquinato le falde acquifere della zona, fascicolo d’indagine aperto dopo un dettagliato esposto di Legambiente Campania? Ed anche certe voci, che continuano a rincorrersi e rinforzarsi, a proposito di qualche clan di camorra che avrebbe già allungato le mani su Cava Sari a Terzigno e ciò che vi gira intorno?Servono quattro termovalorizzatori. Complessivamente, poi - avvisa Berlusconi - «il piano organico per i rifiuti per la Campania è valido tuttora» e «deve essere portato avanti secondo le direttrici stabilite»: dunque si mantiene quel documento presentato ai sindaci e «abbiamo ragione di ritenere» che tutti lo firmeranno presto.  Sempre complessivamente, in Campania di termovalorizzatori ne servono quattro «e, volendolo, si possono costruire in un anno e mezzo»,  assicura il capo del governo. Non c’è scelta: «Per una soluzione definitiva occorrono in regione dieci impianti di interramento, le cave, gli impianti stir e tre termovalorizzatori (cioè Acerra, Napoli est e Salerno) più un quarto da realizzare per lo smaltimento delle ecoballe», che attualmente sono cinque milioni e mezzoNiente blindati a Terzigno. Intanto c’è sempre calma a Terzigno e - prima volta da molti giorni - la rotonda di via Panoramica ieri non era presidiata dai blindati di Carabinieri e Polizia, anche se rimangono gruppetti di manifestanti. E gli amministratori locali stanno convincendo i manifestanti a evitare altri blocchi. Ma si mobilitano a Giugliano. Al contrario, si stanno preparando a protestare a Giugliano contro l’utilizzazione di una delle piazzole del sito di stoccaggio "Taverna del Re" per depositare la spazzatura rimossa dalle strade della provincia napoletana e che potrebbe contenere fino a 10mila tonnellate d’indifferenziata. «Esisteva l’impegno che questo sito non sarebbe stato più riaperto», dicono i manifestanti.
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