martedì 27 marzo 2012
​I ministeri di Salute e Cooperazione stanno lavorando a un provvedimento che vieti la pubblicità dei giochi d'azzardo, compreso il Gratta e Vinci, com'è per i tabacchi. In Trentino-Alto Adige l'appello lanciato da due quotidiani per tutelare le vittime di "ludopatia" ha già superato le 1300 firme.
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Vietare la pubblicità di giochi d'azzardo anche molto popolari come il Gratta e Vinci, così com'è oggi per sigarette e tabacco.Questo l'obiettivo di un provvedimento che i ministeri della Salute e della Cooperazione e integrazione, con delega anche alle Politiche giovanili, stanno studiando e che potrebbe vedere la luce entro "un paio di settimane", affermano fonti ministeriali.In alternativa, affermano le fonti, si potrebbe convergere sul divieto come per gli alcolici, meno forte di quello per i tabacchi perché consentito in alcune fasce orarie e in alcuni luoghi definiti. Altra leva forte per contrastare il fenomeno sarà l'obbligo di trasparenza: ovvero, l'indicazione della percentuale di vincita. Inoltre potrebbe essere messo a punto un meccanismo che responsabilizzi i gestori, come ad esempio quelli dei casinò.Intanto ha superato le 1300 firme in pochi giorni l'appello lanciato dai quotidiani "Alto Adige" e "Trentino" per chiedere una nuova legge sul gioco d'azzardo che tuteli chi è vittima di questa dipendenza. Nel 2011 solo in Trentino sono stati giocati 666 milioni di euro e i dati indicano che il 26% degli studenti è a rischio dipendenza.In Trentino sono diversi i Comuni che hanno dichiarato guerra alle slot machine, le macchinette mangia soldi che stanno invadendo anche edicole e bar. Dopo Rovereto, Mezzocorona, Cles, Cavalese, Predazzo e Moena, anche Trento ha deciso di mettere un freno: slot machine e video lottery dovranno rispettare una distanza minima (500 metri) dai luoghi considerati "sensibili", scuole, centri ricreativi e sportivi per giovani e anziani, ospedali e strutture socio-sanitarie.Vasta adesione all'appello lanciato dai due quotidiani anche in Alto Adige, dove l'Unione del Commercio, i sindacati e numerose associazioni hanno immediatamente aderito al manifesto che chiede all'autonomia di dimostrarsi ancora una volta un esempio e un laboratorio per il Paese.
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