sabato 10 marzo 2018
Il giovane presidente del Forum delle famiglie annuncia su Facebook la nascita del quinto figlio. E dice: incomprensibilmente per il mondo, siamo felici
La foto pubblicata sul profilo Facebook di Gigi De Palo

La foto pubblicata sul profilo Facebook di Gigi De Palo

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È nato Giorgio Maria. Non servono tante parole per annunciare una nascita. È gioia, felicità pura. Gigi De Palo, 41enne presidente del Forum delle famiglie, ex assessore alla Famiglia del Comune di Roma, celebre per le sue «manifestazioni dei passeggini vuoti» e per i sandali francescani che indossa estate e inverno, affida a un post su Facebook le sue emozioni. D'accordo con la moglie racconta che il loro quinto figlio è nato in un ospedale romano con la sindrome di Down e che non è stata nemmeno una sorpresa, perché negli ultimi mesi c'erano stati segnali, incontri, tanto che lui e la moglie Anna Chiara ci scherzavano su.

Questo è tutto, semplicemente mamma e papà accolgono Giorgio. E sono felicissimi, "incomprensibilmente (per il mondo) felici».

Ecco il suo post.

Non vuole aggiungere nulla: solo che è felice. Teme di essere fraintesi, di passare per «quello bravo» che accoglie un figlio così com'è, come un dono. Ma nessuno lo fraintende. Parlano per lui le centinaia di risposte al suo post: un elenco lunghissimo di auguri, di ringraziamenti per questa testimonianza di amore, per l'accoglienza piena e incondizionata alla vita. E poi, tante promesse di preghiere, come richiesto dallo stesso Gigi.

Qualche giorno dopo la nascita, un altro post: «E ti sembra di vivere in un sogno. Giorgio Maria ha già cambiato le nostre vite. Non è solo un figlio con la sindrome di Down, è un terremoto per le nostre certezze. La ciliegina sulla torta per la nostra famiglia. Perché è facile raccontare la bellezza della famiglia quando va tutto bene. Adesso viene il bello. È un pensiero dominante. La fantasia della vita che supera la nostra. È tutto stranissimo. Sappiamo che ci saranno anche tante difficoltà, ma siamo inebriati dalla realtà che stiamo vedendo e vivendo. Ci sentiamo privilegiati, scelti».

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