sabato 3 febbraio 2018
Il premier dice anche che questo rischio va fermato subito. Inviti alla calma da Di Maio e Renzi. Salvini: immigrazione incontrollata porta allo scontro
Gentiloni: lo Stato sarà severo con chi alimenta una spirale di violenza
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«Lo Stato sarà severo verso chiunque pensi di alimentare una spirale di odio e violenza». Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in una dichiarazione a palazzo Chigi sul raid xenofobo di stamani a Macerata. Un rischio, quello di alimentare «odio e violenza», che va fermato: «Fermiamo questo rischio, subito», ha sottolineato Gentiloni. Il premier ha confermato che il ministro dell'Interno, Marco Minniti, sarà oggi a Macerata per la riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza: «Sarà l'occasione per esprimere la vicinanza del governo a una comunità che nei giorni scorsi è stata già colpita da un efferato delitto nel quale è stata massacrata una ragazza». «La magistratura assumerà le proprie decisioni, ma una cosa è certa: delitti efferati e comportamenti criminali saranno perseguiti e puniti. Questa è la legge, questo è lo Stato», ha aggiunto Gentiloni. «Comportamenti criminali non possono avere alcuna motivazione ideologica. I delinquenti sono delinquenti. Lo Stato sarà particolarmente severo verso chiunque pensi di alimentare una spirale di violenza. Fermiamo questo rischio subito, insieme», ha sottolineato il premier.

Di Maio: stiamo in silenzio

Il candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, oggi in Sicilia per la campagna elettorale, non appena giunto a Caltanissetta, è intervenuto su quanto è successo a Macerata. «Faccio un appello - ha detto De Maio - a tutte le forze politiche e a tutti i leader dei partiti. Stiamo in silenzio e non facciamo la campagna elettorale sulla pelle della ragazza uccisa e dei feriti di oggi. Ho visto che è già partita la querelle tra i partiti politici a chi si accusa l'uno contro l'altro. Io faccio un appello alla sobrietà e al rispetto sia ai feriti di oggi che alla vittima di qualche giorno fa. Non è possibile - sottolinea il candidato premier M5S - che anche su una tragedia del genere si faccia campagna elettorale».

Salvini: chiunque spari è un delinquente

«Chiunque spari è un delinquente», ha commentato il leader della Lega, Matteo Salvini. «Non vedo l'ora di andare al governo per riportare sicurezza in tutta Italia, giustizia sociale, serenità. Chiunque spari è un delinquente, a prescindere dal colore della pelle», afferma Salvini, al Centro Congressi Unaway di San Lazzaro, a chi gli chiedeva cosa ne pensasse del raid a Macerata. Aggiungendo, comunque, che un'immigrazione «incontrollata» porta allo scontro. Tra l'altro Luca Traini, l'uomo che a Macerata ha ammesso di aver sparato contro alcuni stranieri prima di essere fermato dalla polizia, era stato candidato alle elezioni amministrative del 2017 a Corridonia, nelle Marche, con la Lega Nord.

Grasso: spirale di odio e violenza da fermare

«I fatti di Macerata ci lasciano attoniti e inorriditi: è una spirale di odio e di violenza che dobbiamo fermare», ha detto Pietro Grasso, presidente del Senato e leader di Liberi e Uguali. «Ringraziamo le forze dell'ordine che hanno già proceduto al fermo del folle autore di questo gesto», ha aggiunto Grasso.

Renzi: appello a calma e responsabilità

«Dopo i fatti di Macerata, vorrei fare un appello a tutti, ma proprio a tutti, alla calma e alla responsabilità - ha scritto Matteo Renzi su Facebook -. L'uomo che ha sparato, colpendo sei coetanei di colore, è una persona squallida e folle. Ma lo Stato è più forte di lui. Quell'uomo si è candidato con la Lega Nord e oggi ha sparato anche alla sede del Pd di Macerata prima di essere catturato: verrebbe facile tenere alta la polemica verso chi ogni giorno alimenta l'odio contro di noi. Ma sarebbe un errore: è tempo di calma e di responsabilità, davvero. Abbassiamo subito i toni, tutti. Non strumentalizziamo questa vicenda. Lasciamo la campagna elettorale fuori da questo terribile evento. Lo Stato c'è».

Casini: odio suscita istinti peggiori

«Quanto accaduto oggi a Macerata non può essere minimizzato. Chi semina vento raccoglie tempesta e, in questo caso, si può dire che chi semina odio in quantità suscita gli istinti peggiori. Dovremmo riflettere tutti con molta serietà». Lo sottolinea in una nota Pier Ferdinando Casini (Civica Popolare).

Berlusconi: gesto di uno squilibrato

«Quanto è accaduto a Macerata sembra il gesto di uno squilibrato, che merita la più ferma condanna, ma che non può essere ricondotto a una lucida connotazione politica. Questo drammatico episodio richiama però ancora una volta l'attenzione sul problema della sicurezza nelle città, anche perché è serio il rischio che gravi episodi di cronaca alimentino tensioni e scontri sociali fino a degenerare in folli esplosioni di violenza come quella di oggi». Così Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, in una nota.

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