lunedì 16 maggio 2011
Don Riccardo Seppia, il sacerdote genovese arrestato per molestie sessuali, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Altre tre persone risultano indagate. L'arcivescovo Bagnasco, in udienza dal Papa, ha chiesto una benedizione spciale per la sua diocesi. Padre Lombardi: dal cardinale un intervento tempestivo.
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Don Riccardo Seppia non ha risposto alle domande del gip Annalisa Giacalone avvalendosi della facoltà di non rispondere nell'interrogatorio di garanzia che si è tenuto stamane nel carcere di Marassi, a Genova. L'avvocato difensore del sacerdote, Paolo Bonanni, ha riferito che gli sono stati letti i capi di imputazione che allo stato sono due: tentata violenza sessuale su minore e cessione di sostanze stupefacenti. Nello specifico il secondo reato è contestato in concorso con altre persone mentre, sempre secondo quanto riferito dal legale, la tentata violenza sessuale sarebbe riconducibile a un solo Eepisodio. "Recentemente don Seppia avrebbe tentato di dare un bacio a un chierichetto sedicenne - ha riferito l'avvocato Bonanni - non vi sono altre contestazioni così come trapelato nei giorni scorsi". Il legale ha inoltre riferito che il sacerdote è molto provato e amareggiato per i commenti a suo riguardo che ha appreso dalla stampa durante le prime ore di carcerazione. "Siamo disposti ad un interrogatorio nei prossimi giorni di fronte al pm o al gip - ha aggiunto Bonanni - don Riccardo Seppia, laddove vi siano delle contestazioni che trovino conferma nelle risultanze investigative, è disposto a collaborare". Il sacerdote genovese resta carcerato nella casa circondariale genovese, rinchiuso in una cella che occupa da solo.Intanto si precisa il quadro accusatorio. Nell'inchiesta spuntano altre tre persone, tutte indagate. Si tratterebbe di un ex seminarista di 40 anni, indagato per prostituzione minorile e che potrebbe avere avuto un ruolo nell'adescamento degli adolescenti; un commerciante genovese e un uomo di Milano di cui non si conosce ancora la professione, entrambi accusati di cessione di stupefacenti. Il filone di indagini milanesi trasmesso alla procura di Genova per competenza territoriale è condotto dal pubblico ministero Stefano Puppo e coordinato dal procuratore capo facente funzioni Vincenzo Scolastico; il gip che ha emesso i provvedimenti è Annalisa Giacalone. Si chiarisce anche il perché le indagini siano state svolte dal Nas di Milano, il Nucleo antisofisticazioni dei Carabinieri. Le indagini sono state avviate per verificare un presunto giro di anabolizzanti usato nelle palestre e nelle saune milanesi. Nel corso di intercettazioni i militari si sono imbattuti in un giro di cocaina che aveva il centro di spaccio a Milano, città dove venivano a rifornirsi spacciatori e consumatori da tutta Italia. Secondo quanto si è appreso, tra i frequentatori di saune e palestre milanesi ci sarebbe stato anche don Riccardo. Questi non si sarebbe limitato a usufruire dei servizi sportivi o di benessere ma sarebbe stato anche acquirente di stupefacenti. Lo scopo non sarebbe stato quello di assumere la sostanza ma, secondo indiscrezioni, di scambiarla, una volta tornato a Genova, con i ragazzini, presumibilmente in cambio di prestazioni sessuali. Da indiscrezioni risulta che le frequentazioni del parroco nelle saune e nelle palestre di Milano fossero abbastanza assidue. Una volta rientrato a casa, l'annuncio della disponibilità di droga veniva fatto con sms che inviava dal proprio telefono cellulare. Ai ragazzi faceva sapere di avere con sé la "neve" e li invitava ad andare a trovarlo a casa, proprio vicino alla chiesa dello Spirito Santo di via Calda, a Sestri Ponente. I carabinieri avrebbero intercettato anche telefonate e sms rivolti a conoscenti, tra i quali, sembra, anche l'ex seminarista indagato per prostituzione minorile, in cui commentava e descriveva i rapporti e gli incontri avuti con i ragazzi. In particolare, al centro dell'inchiesta ci sarebbero gli abusi subiti da un chierichetto della zona di 16 anni. Al vaglio degli investigatori, inoltre, ci sarebbero altri episodi, forse limitati ad approcci: approfondimenti sono in corso per comprendere se il prete abbia avuto relazioni con un altro ragazzino minorenne, un maggiorenne e un quarto la cui età non è stata ancora stabilita dagli investigatori, di cui don Riccardo parla nelle numerose intercettazioni. Ieri alla prima messa nella chiesa di Santo Spirito, riprendendo il filo di un discorso, il parroco vicario, don Roberto Ghiara, ha riletto il messaggio dell' Arcivescovo di Genova, card. Angelo Bagnasco contenente il capo d'accusa, "comportamenti immorali su un minore e cessione di sostanze stupefacenti", l'espressione di "sconcerto" e "dolore", la "piena fiducia nella magistratura" e la "fraterna vicinanza alle eventuali vittime e familiari".UNA BENEDIZIONE PER GENOVA"L'argomento delle linee della circolare di oggi è di grande attualità e, guarda caso, per queste circostanze, cade proprio nel momento di questo doloroso caso di Genova. Quindi, ho chiesto anche una benedizione particolare per la mia diocesi": lo ha detto alla Radio Vaticana l'arcivescovo di Genova, card. Angelo Bagnasco, parlando dei contenuti dell'udienza avuta stamattina con papa Benedetto XVI. PADRE LOMBARDI: INTERVENTO TEMPESTIVOQuello dell'arcivescovo di Genova, card. Angelo Bagnasco, in risposta al caso del prete pedofilo don Riccardo Seppia è stato un "intervento tempestivo e molto apprezzato dalla società italiana". Lo ha detto il portavoce vaticano, p. Federico Lombardi, durante il briefing di presentazione dellaCircolare vaticana per aiutare gli episcopati del mondo a stilare le linee guida da seguire in caso di abusi su minori nella Chiesa. La circolare, ha ricordato Lombardi, "invita a preparare" queste norme ecclesiastiche, che in Italia mancano.
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