Il ministro dell'Ambiente Gian Luca
Galletti ha effettuato un sopralluogo sul rio Fegino, uno dei
corsi d'acqua di Genova che sono stati interessati dallo
sversamento di greggio causato dalla rottura di una tubatura
dell'oleodetto Iplom di Busalla (Genova) domenica 17 aprile. Con
il ministro, tra gli altri, il prefetto di Genova Fiamma
Spena e l'ammiraglio comandante della Capitaneria di porto
Giovanni Pettorino. Con un mezzo aereo della Guardia costiera Galletti
compirà un volo sul mare fino a Nizza per rendersi conto
personalmente della bonifica compiuta sulle chiazze di greggio
che da Genova si erano spostate fino verso Imperia e la
Francia.
Galletti: resta il disatro ambientale. "E' terminata la fase d'emergenza:
valuteremo il danno, faremo un progetto di bonifica che possa
ripristinare i luoghi. Non voglio fare trionfalismi ma i lavori,
grazie a un buon lavoro di squadra, hanno dato un risultato
positivo ma non ci dobbiamo fermare. Resta il disastro
ambientale. Il lavoro non finisce qui. Oggi comincia il lavoro
più difficile, quello della bonifica" ha detto Galletti dopo il sopralluogo sul Rio Fegino. "Chi inquina deve pagare, ma in Italia c'è un problema di controlli. Stiamo approvando una legge che permetterà a Ispra,
l'agenzia nazionale di protezione ambientale, di dettare delle
regole sui controlli".
Sei settimane per ripulire gli alvei dei torrenti. "L'intervento di scarificazione
degli alvei dei rii Fegino, Pianego e del torrente Polcevera per
rimuovere i residui di greggio proseguirà per sei settimane,
così come il monitoraggio ambientale, dopodiché potrà iniziare
la bonifica definitiva" ha detto l'assessore comunale alla
Protezione civile Gianni Crivello. Polemica invece tra governo e Regione. L'assessore regionale
all'Ambiente Giacomo Giampedrone ha lasciato la sala dove
il ministro all'ambiente Galletti ha tenuto la conferenza stampa. "Se serviamo solo a risolvere i
problemi - ha Giampedrone sottolineando di non essere stato avvisato della presenza di Galletti - lo dicano. È quello che
facciamo già per dovere istituzionale".