sabato 23 novembre 2013
Attorno alle 15.30 i primi mezzi pubblici hanno ripreso a circolare. ​A fine mattinata l'assemblea dei lavoratori Amt ha approvato l'accordo faticosamente raggiunto nella notte. Si chiude così la vertenza che, giunta al quinto giorno consecutivo di sciopero, ha rischiato di paralizzare la città.
EDITORIALE Servizio, non profitto di Luigino Bruni
LA VICENDA Genova nel caos. Bagnasco: serve l'impegno di tutti
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Finito il caos a Genova. Poco dopo le 15.30 i primi autobus hanno ripreso a circolare al termine di uno sciopero selvaggio che ha toccato stamani il quinto giorno. A fine mattinata l'assemblea dei lavoratori di Amt, dopo tre ore e mezzo di discussione, ha approvato l'accordo che chiude la vertenza con azienda, Comune e Regione. Secondo quanto riferito dalle organizzazioni sindacali, il 60% dei lavoratori presenti ha avallato l'ipotesi di accordo formulata la notte scorsa, mentre il 40% si è detto contrario. Rabbia e delusione all'uscita dalla sala della Chiamata del porto per i lavoratori contrari all'accordo. Insulti sono stati rivolti ad alcuni rappresentanti sindacali. ​​L'intesa prevede, in primo luogo, che l'Amt resti pubblica. La Regione si impegna a finanziare l'acquisto in tempi brevi di 15 nuovi mezzi e, nel quadriennio 2014-2017, di altre 200 vetture. La Regione si impegna inoltre ad accelerare il percorso di costituzione dell'Agenzia unica per il trasporto pubblico locale entro marzo del 2014 in modo che operi a regime entro la fine dell'anno.I sindacati hanno riferito, poi, che, per ripianare il disavanzo di Amt, calcolato in 8,3 milioni di euro nel 2014, il Comune si è impegnato a ripatrimonalizzare l'azienda con un investimento pari a 4,3 milioni di euro. I restanti 4 milioni saranno invece recuperati attraverso riorganizzazioni anziendali che non toccheranno né le retribuzioni, né l'orario di lavoro, né i riposi dei dipendenti. In particolare è prevista l'esternalizzazione di quote di attività che verranno affidate in appalto.
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