lunedì 12 agosto 2013
L'episodio è avvenuto davanti all'ospedale di Galliera. Lesione alla retina dell'occhio. Forse pista sentimentale. Collega: sentito urla terribili.
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Una donna è stata sfigurata con dell'acido che una persona le ha gettato sul viso stamani a Genova. E' accaduto nei pressi dell'ospedale Galliera dove la donna, che ha 46 anni, lavora come impiegata di una impresa di pulizie. L'aggressore al momento è sconosciuto. Secondo quanto appreso, ha atteso la donna in strada a fine turno. La vittima ha riportato una profonda lesione alla retina di un occhio e ustioni sul viso, sulle labbra e sulle braccia. La ferita ppiù profonda è comunque quella all'occhio e per questo resterà' ricoverata nel reparto oculistica dell'ospedale San Martino di Genova.Ci sarebbe una pista sentimentale dietro l'aggressione della donna ferita con l'acido oggi a Genova. La vittima è una genovese, che è stata ascoltata dai carabinieri del nucleo radiomobile impegnati nelle ricerche dell'aggressore. La donna è stata intanto trasferita d'urgenza all'Ospedale San Martino, nella clinica oculistica, perché a quanto sembra l'acido le avrebbe provocato tra l'altro una grave ferita a un occhio. Dalle prime ricostruzioni è emerso intanto che l'impiegata delle pulizie è stata aggredita all'interno dell'ospedale Galliera, e non in strada come era emerso in un primo momento. Dopo avere richiuso l'armadietto in una sala riservata al personale, si è incamminata verso l'uscita quando è stata affrontata da un uomo. Le sue urla hanno subito fatto accorrere alcune colleghe che hanno tentato di alleviarle il dolore con dell'acqua prima di portarla al pronto soccorso.''Ho sentito delle urla terribili, sono corsa e ho visto la mia collega con la divisa in parte lacerata, e dei segni sulle labbra e sul viso''. E' la testimonianza di una collega della donna aggredita stamani con dell'acido da un uomo all'interno dell'Ospedale Galliera di Genova. L'aggressione è avvenuta nei pressi degli spogliatoi della Coopservice, la ditta per cui lavora la donna ferita. Anche attraverso le testimonianze delle colleghe si cerca di risalire all'aggressore della donna, che è divorziata e ha due figli
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