giovedì 23 maggio 2013
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È stato approvato dal Consiglio Comunale di Genova il regolamento della delibera sull’istituzione del registro amministrativo delle unioni civile, diventato subito attivo. Ventisette i voti a favore da maggioranza di centro sinistra e M5S; 11 i contrari: Idv, Pdl, Lista Musso, Lega, Udc, Gruppo Misto con un consigliere astenuto come Enrico Musso, leader dell’omonima lista, contraria. «Ci rammarichiamo, siamo preoccupati e, soprattutto, non riusciamo a capire quali discriminazioni vada a correggere l’istituzione del registro» fa sapere il Forum Ligure delle Associazioni Familiari. «Abbiamo seguito con interesse il dibattito sulla delibera – afferma il presidente regionale del Forum, Anna Maria Panfili – e ribadiamo con forza quanto ripetuto nelle audizioni consiliari. È inutile, priva di concretezza, culturalmente dannosa in quanto portatrice della visione di una società nemica della famiglia naturale fondata sul matrimonio e lontana dalle priorità delle famiglie genovesi. Omologare è sempre illiberale e in questo modo si creano nuove discriminazioni». La rappresentante del Forum invita a riflettere sui numeri. Quelli a favore – sostiene – indicano l’inopportunità della delibera: «Non si cambia l’immagine della famiglia, struttura portante della società, a colpi di maggioranza; alcuni che hanno votato a favore hanno disapprovato la mancanza di concretezza del provvedimento, approvato forse più per appartenenza politica che per convinzione».  il Forum in una nota sottolinea come «non è giusto né logico produrre norme che parificano qualsiasi formazione sociale alla famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna tutelata dall’articolo 29 della Costituzione. L’effetto sarà svilire l’unione matrimoniale, parificandola alla civile, screditando il valore complementare e necessario della differenza sessuale». Fa eco Giovanni Rotondo, presidente Azione Cattolica di Genova: «Delibera inutile che danneggia le famiglie genovesi. Una questione ideologica portata avanti fino in fondo che non modifica la vita alle coppie di fatto ma apre al rischio di unioni fittizie create solo per ottenere benefici. La Giunta si ricompatta su queste cose». Replica Elena Fiorini, assessore comunale tra i maggiori artefici dell’iniziativa, sostenuta con forza dal sindaco Marco Doria: «In mancanza di legislazione nazionale il registro prende atto di un fenomeno ampiamente diffuso di coppie conviventi eterosessuali che magari si sposeranno più avanti, coppie in attesa di separazioni, anziani, vedovi e omosessuali con reciproco impegno solidarietà in un momento di difficoltà del Paese». Prestissimo – ha promesso Fiorini – gli uffici comunali dell’anagrafe riconosceranno la prima coppia di fatto convivente legata da vincolo affettivo. «la delibera – spiega – è immediatamente eseguibile. Abbiamo bisogno solo di qualche giorno per attrezzare gli uffici con la modulistica». Il registro delle unioni civili consentirà la possibilità immediata di provare in tutte la cause per lesioni o per morte la sussistenza di un legame, anche ai fini di un risarcimento, così come ai fini sanitari o nel caso dell’affidamento delle ceneri al partner unito civilmente. L’articolo 4 del nuovo regolamento presenta una clausola di equiparazione automatica: per i servizi comunali le coppie di fatto sono equiparate automaticamente a quelle coniugate.
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