lunedì 12 febbraio 2018
Trenta giorni di prognosi. L'insegnante aveva fatto allontanare il ragazzo dalla fila degli alunni in uscita perché spingeva quelli davanti a lui. Testimoni raccontano il furioso pestaggio
Foto d'archivio: genitori e figli all'uscita da scuola (Ansa)

Foto d'archivio: genitori e figli all'uscita da scuola (Ansa)

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«Quelli di Foggia sono fatti gravi. La violenza fisica o verbale non è mai tollerabile. E lo è ancor meno quando si verifica all'interno di una scuola». Lo afferma in una nota la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli, riferendosi a quando avvenuto in una scuola media di Foggia dove un padre ha picchiato violentemente un insegnante che aveva rimproverato il figlio.

Il fatto: vicepreside picchiato, 30 giorni di prognosi

Rimprovera e allontana un alunno perché all'uscita di scuola spingeva le compagne, rischiando di farle cadere: il giorno dopo il docente, vicepreside della scuola media "Leonardo Murialdo" di Foggia, viene affrontato e aggredito nell'istituto dal genitore dell'alunno rimproverato: raggiunto da «numerosi e violenti colpi inferti alla testa e all'addome», il vicepreside è stato soccorso dal 118 e ricoverato con un trauma cranico e addominale con prognosi di 30 giorni.

È successo sabato scorso, 10 febbraio, come racconta la comunità scolastica dell'istituto in una nota diffusa «in seguito alle notizie riportate su alcuni organi di informazione. In data 10 febbraio - si legge - il genitore di un alunno si è recato a scuola in orario di ingresso delle classi, e, eludendo la vigilanza dei collaboratori scolastici, si è avventato contro il vicepreside del nostro istituto, mentre stava svolgendo le sue funzioni di collaboratore del dirigente. Non è stato richiesto alcun colloquio, né c'è stata possibilità di dialogo con il genitore, il quale, senza chiedere spiegazioni di sorta, come riportato nelle numerose testimonianze depositate in Questura, si è avventato sul professore. A nulla è valso l`intervento dei collaboratori scolastici e dei docenti presenti, che, data la rapidità con cui si è mosso il genitore, non sono riusciti ad evitare l`aggressione».

«Il professore - si spiega ancora nel comunicato - non ha reagito in alcun modo ai numerosi e violenti colpi che gli venivano inferti alla testa e all'addome, fino a quando i presenti non sono riusciti ad allontanare l'aggressore. Sul posto sono accorsi la Polizia e gli operatori del 118. Il docente ha riportato trauma cranico e addominale con prognosi di 30 giorni. La motivazione dell`aggressione è da ricercarsi in un episodio del giorno precedente. Il vicepreside, nelle sue funzioni di vigilanza e sorveglianza degli alunni all'uscita di scuola, aveva rimproverato l'alunno perché spingeva e rischiava di far cadere le compagne in fila davanti a lui. Per tutelare l'incolumità degli altri ragazzi, l'alunno è stato preso per il braccio e allontanato dalla fila. Da qui la rabbia del genitore che, ascoltando soltanto la versione del proprio figlio, senza chiedere chiarimenti di alcun genere, si è scagliato brutalmente contro il professore. A lui e alla sua famiglia va la solidarietà e la vicinanza dell'intera comunità scolastica della Murialdo», conclude la nota della comunità scolastica dell`istituto.

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La preside: irruzione violenta, il prof non ha reagito

«L'aggressione è stata molto cruenta» conferma Ida Lasalandra, dirigente dell'istituto Murialdo, all'agenzia Ansa. «Il docente è stato colto alla sprovvista. Ha sentito voci concitate nel corridoio, ha aperto la porta dell'aula dove stava facendo lezione e ha visto nel corridoio un uomo che con prepotenza aveva eluso chi lo stava fermando ed era addetto al controllo degli ingressi. Quest'uomo ha raggiunto il vicepreside e lo ha colpito subito al viso, il docente è caduto per terra ed è stato colpito con calci allo stomaco». «Il docente non ha reagito anche perché c'era la porta dell'aula aperta e non voleva spaventare gli alunni».

Il figlio dell'aggressore, un ragazzino di 11 anni di prima media, avrebbe raccontato al genitore che era stato picchiato dal professore. «Il docente - racconta la preside - lo aveva invece richiamato e poi l'aveva preso per un braccio e lo aveva spostato perché rischiava di far cadere i compagni. Il padre del ragazzo anziché verificare la veridicità del racconto fatto dal figlio si è precipitato e ha aggredito il docente. Se ci fosse stato un dialogo si sarebbe risolto tutto». «I ragazzi - racconta ancora la preside - adorano quel professore e da quando è avvenuta l'aggressione gli stanno inviando messaggini incredibili, pieni di affetto».

Il genitore che ha aggredito il vicepreside della scuola è indagato con l'accusa di lesioni aggravate da aggressione a Pubblico Ufficiale.

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