giovedì 15 luglio 2010
Il ministro risponde a un’interrogazione dell’Udc, che conferma: molte direzioni regionali non pagano i soldi stanziati nella Finanziaria 2010. Il ministro: risposte concrete verso i problemi. «I 130 milioni ci sono». Ma tarda l’erogazione. Confermato il recupero del taglio previsto, ma nessuna indicazione sui tempi dei versamenti.
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«Per il 2010 sono confermati i 130 milioni di euro per le scuole paritarie». Il ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini punta a rassicurare il mondo della scuola paritaria sul recupero e lo stanziamento dei 130 milioni tagliati in un primo momento dalla manovra triennale del ministro Tremonti. Una rassicurazione che la titolare del dicastero di viale Trastevere ha fatto ieri pomeriggio rispondendo a un’interrogazione del gruppo Udc alla Camera nel corso del question time. Ma nella sua risposta all’interpellanza urgente illustrata dall’onorevole Paola Binetti, il ministro ha anche riconosciuto che «non siamo ancora in grado di stabilizzare negli anni il contributo previsto per le scuole paritarie». Un passaggio tutt’altro che secondario, come hanno sottolineato i firmatari dell’interpellanza e, in precedenza, anche l’intero mondo dell’associazionismo della scuola paritaria. Il tutto con l’obiettivo di garantire alle famiglie la libertà di scelta in campo educativo». «Riconosco che per garantire questa libertà di scelta – ha ammesso il ministro nella sua risposta – le risorse sono importanti». Ma anche i meccanismi che stanno alla base del sistema paritario, che «forse è venuto il momento di rivedere o di immaginare un adeguamento della legge 62/2000», quella sulla parità scolastica. Anche per questo, ha ricordato il ministro Gelmini, «abbiamo attivato presso il ministero un gruppo di lavoro che, in collaborazione con l’amministrazione, sta individuando e mettendo in atto risposte concrete rispetto ai problemi che emergono in questo settore, anche avanzando importanti proposte a sostegno delle scuole paritarie che accolgono alunni disabili». Dopo le rassicurazioni verbali, ora il mondo della scuola paritaria attende di vedere in concreto l’erogazione dei fondi relativi all’anno 2010, come hanno ricordato anche gli interpellanti sottolineando come «molti uffici scolastici regionali lamentano il fatto che i fondi destinati alle scuole paritarie dalla legge finanziaria per il 2010 non sono ancora stati assegnati». O meglio, come lamentò il cartello delle associazioni, «vengono erogati i fondi, ma ancora decurtati dei 130 milioni che invece sono stati recuperati e annunciati». Piena soddisfazione espressa dalla maggioranza. «È la testimonianza concreta che la vera parità scolastica è una delle priorità del governo» commenta Maurizio Lupi, vicepresidente pdl della Camera. Soddisfatto anche Gabriele Toccafondi, primo firmatario in Commissione bilancio dell’emendamento che ha portato al recupero dei 130 milioni di euro». Decisamente più prudente la deputata dell’Udc Luisa Santolini: «È il momento di chiedere a questo governo serietà e coerenza dal momento che promette e annuncia, ma nei fatti non solo non fa nulla ma procede con tagli indiscriminati». Nella stessa risposta, il ministro della Pubblica Istruzione ha comunque voluto rivendicare un recupero di fondi non solo per la scuola paritaria, ma per l’intero sistema scolastico. «Abbiamo individuato per la scuola statale 213 milioni di euro per le spese di funzionamento (60 milioni in più dell’anno passato) e 150 milioni di euro per le supplenze brevi – ha sottolineato la Gelmini –, a significare che il nostro compito è quello di creare una sinergia tra tutte le iniziative scolastiche presenti nel nostro Paese annoverabili nell’ambito della scuola statale e nell’ambito della scuola paritaria. Il problema delle risorse si risolve, cercando innanzitutto di ottimizzarne l’impiego e di favorire un utilizzo più virtuoso». Un punto quest’ultimo che non può essere rivolto al segmento della scuola paritaria, che da sempre ha fatto della buon amministrazione e l’attenzione al bilancio un fattore determinante per la propria esistenza, viste anche le esigue risorse che lo Stato, da sempre, eroga verso le scuole non statali, oggi paritarie.
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