lunedì 28 ottobre 2013
Parenti e amici del giovane saranno ascoltati nelle prossime ore per definire le ragioni che hanno portato al tragico gesto. Nella sua ultima lettera un atto di accusa contro l'omofobia.
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La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta, al momento come "atti relativi", dopo il suicidio di un giovane di 21 anni avvenuto la notte tra sabato e domenica alla Casilina. Il procedimento, affidato al pm Antonio Clemente, è coordinato dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani che ha affidato alla polizia una serie di accertamenti.Parenti e amici del ragazzo saranno ascoltati nelle prossime ore per definire le ragioni che hanno portato al tragico gesto. Il 21enne, prima di lanciarsi dall'undicesimo piano dell'ex pastificio Pantanella, aveva lasciato un biglietto di scuse ai genitori e denunciato che "l'Italia è un Paese libero ma ci sono gli omofobi e chi ha questi atteggiamenti deve fare i conti con la propria coscienza".

Forse è stato un disagio per la propria omosessualità, per altro ignorata dai genitori del giovane, a portare al tragico gesto. Simone D. era uscito da casa facendo credere di passare il solito sabato sera con gli amici. Invece, intorno alla mezzanotte, si è lanciato dall'undicesimo piano dell'ex-pastificio di via Casilina, una struttura nella zona est della Capitale, in passato in balia del degrado e ora esempio di recupero diarcheologia industriale. Simone è salito sul terrazzo del palazzo ed ha fatto un volo di decine di metri. Un gesto avvenuto a qualche chilometro da casa sua, dove invece il 21enne aveva lasciato il suo biglietto.I familiari hanno anche ribadito che il giovane, il quale viveva con i genitori, non aveva problemi con nessuno.Ora gli investigatori cercheranno di ricostruire le ultime ore di vita del ragazzo, per capire soprattutto se nellazona o in quell'edificio dal quale si è lanciato avesse incontrato qualcuno. Sarà per questo messo al setaccio anche il suo cellulare. 

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