sabato 3 agosto 2013
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​«Sono certo che l’iniziativa della grazia andrà avanti, se serviranno dei passi ufficiali sono convinto che Silvio Berlusconi non li impedirà». Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri parla subito dopo la riunione congiunta dei gruppi di Camera e Senato.Che cosa vi ha detto Berlusconi?Ha ripercorso la sua vicenda. C’è stata grande emozione, momenti di grande calore, culminati in vere e proprie standing ovation. C’era una consapevolezza diffusa della drammaticità del momento. Il momento più forte è stato quando Angelino Alfano si è commosso nel dire che, se una sentenza normalmente rappresenta un uomo, questa non rappresenta per niente l’uomo che abbiamo conosciuto.Come è nata questa proposta di grazia e come intendete portarla avanti?È nata spontaneamente nelle richieste e negli interventi di tutti, e così ne è scaturita la richiesta ai capigruppo di farsene carico.Berlusconi ascoltava, come ha accolto questa proposta?Ha mostrato gratitudine per questa partecipazione corale. D’altronde non si poteva pensare che una persona che ha rappresentato così tanto per la nostra storia fosse lasciata solo in un momento del genere che crea in noi un profondo turbamento. È un momento di rara eccezionalità, con pochi precedenti, e non è facile mettere assieme le ragioni della responsabilità con l’emozione che proviamo.Dal Quirinale arrivano precisazioni procedurali sull’istituto della grazia, perciò è importante l’atteggiamento di Berlusconi.Come diceva De Gaulle l’intendenza seguirà.Cioè?Se c’è bisogno di una procedura non sarà la modulistica a impedire quel che si deve fare.Il problema è che la richiesta deve provenire o dal condannato o dal legale, dai congiunti.Si farà quel che si deve fare e Berlusconi non si opporrà, ne sono convinto. Se ci sono aspetti procedurali ulteriori verranno valutati. Ma va tenuta presente l’eccezionalità del caso. Anche il Pdl è una sua creatura e a mio avviso una richiesta ufficiale del suo partito è equiparabile alla richiesta di suoi familiari.Il capo dello Stato farà le sue valutazioni, intanto c’è una sentenza esecutiva.Si è caricata di troppa responsabilità la Cassazione, anche se avesse disposto l’annullamento con rinvio sarebbe successo di tutto.Ora però il peso si scarica sul Quirinale.Ognuno esercita la quota di responsabilità che si compete.E se non ci sarà la grazia, farete cadere il governo?Non procediamo con i se. Oggi c’è una situazione eccezionale che ieri non c’era. Domani vedremo.
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