martedì 10 maggio 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
Roma. La «netta contrarierà» è sia nel metodo che nel merito. Finita, infatti, la «farsa della non discussione» e annullato «ogni possibile confronto », è arrivato l’ennesimo «stravolgimento dell’iter democratico: la fiducia». Per questo, nel giorno dell’avvio della discussione in aula alla Camera del progetto di legge sulle unioni civili, il popolo del Circo Massimo si appella ai deputati di area cattolica (soprattutto a quelli presenti nel Ncd di Alfano) perché «votino no alla fiducia», al presidente Mattarella perché intervenga sui «molti passaggi incostituzionali» che la legge ha avuto nel suo percorso parlamentare e, infine, al premier Renzi perché non si sottragga ad un incontro con il Comitato Difendiamo i nostri figli. «Noi siamo disposti ad incontrarlo in ogni momento. Hai forse paura?», si rivolge direttamente al capo del governo il presidente del Comitato Massimo Gandolfini, al termine di una conferenza stampa stamane a Montecitorio. Renzi «dice di essere cattolico, vediamo..», aggiunge sottolineando anche la volontà di verificare con attenzione chi si opporrà al voto di fiducia in aula. «Ce ne ricorderemo» anche alle amministrative e al referendum di ottobre, prosegue, annunciando la creazione il 28 maggio a Roma del Comitato delle famiglie per il no al referendum sulle riforme costituzionali. Il messaggio di fondo è sempre lo stesso. Nessuno vuole negare diritti civili individuali, conclude Gandolfini, «ma diciamo no a fare confusione tra famiglia naturale e unioni civili». E, annuncia, «useremo qualsiasi arma contro la legge, compreso il referendum abrogativo». Alessia Guerrieri © RIPRODUZIONE RISERVATA Massimo Gandolfini
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: