mercoledì 22 luglio 2015
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"L'unica cosa che stiamo chiedendo al governo è di essere attento ai bisogni dei singoli, ma non fare dei bisogni dei singoli la misura e il quadro per dover poi regolare il bene comune. Perché il bene del singolo non coincide con il bene comune, non è che enfatizzando o allargando il bene dell'individuo esso diventa il bene comune. Sono due concetti completamente diversi". Lo ha affermato, in diretta a Tv2000, il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, a proposito delle unioni tra persone dello stesso sesso. "Si sta commettendo questo errore che è di natura prima di tutto filosofica. La somma dei diritti individuali non fa il bene comune. Se io accontento ogni persona e faccio di tutto per accontentarla in tutte quante le richieste che mi fa, io non ho fatto il bene comune", ha sottolineato Galantino, ospite della trasmissione "Il diario di papa Francesco". "Io ho sentito, ho letto su qualche agenzia, su qualche giornale, dopo la mia dichiarazione, estremamente equilibrata, degli scorsi giorni, ho sentito dire 'parole dure dei vescovi contro il governo' - ha anche detto il segretario della Cei -. Ma scusate possiamo ragionare? C'è sempre questa necessità di accentuare. L'unica cosa che stiano chiedendo come vescovi, come persone che vivono nella famiglia, vivono di famiglia, che amano la famiglia, in tutte le forme, anche quelle che fanno più fatica a vivere e quelle invece che riescono ad andare avanti, l'unica cosa che stiamo chiedendo al governo è di essere attento ai bisogni dei singoli, ma non fare dei bisogni dei singoli la misura e il quadro per dover poi regolare il bene comune". Parlando delle "attese" di cui "la politica e i nostri amministratori dovrebbero tenere a cuore", Galantino ha osservato che "molte volte ho l'impressione che si risponda a domande che nessuno ha mai posto, ma che sono ideologiche, o che alcuni hanno posto e che sono sacrosante: sono domande alle quali bisogna imparare a dare risposta con grande serietà, senza farsi prendere dalla fregola della novità per la novità". "Sento dire molte volte su alcuni temi che questo è 'segno di civiltà' - ha aggiunto - ma chi te l'ha detto che è segno di civiltà? Secondo il tuo modo di vedere, il tuo modo di pensare. Confrontati con la realtà: è veramente questo che si aspetta la gente?".
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