giovedì 12 marzo 2015
​Il segretario della Cei sulla scuola: vera parità. Assoluzione di Berlusconi: legge arriva fino a un certo punto.
LA LETTERA Quest’assoluzione dell’ex-Cav. divide. Si capisce. Ma non c’è nulla da ridere (Marco Tarquinio)
COMMENTA E CONDIVIDI
Per la scuola, di cui si discute in questi giorni in Consiglio dei ministri, “non si tratta di fare i questuanti ma di liberare l’Italia da concezioni ideologiche esasperate: fare un passo in avanti per avere una vera libertà di scelta da parte delle famiglie”. Lo ha detto oggi monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, parlando a margine di un incontro Caritas sul servizio civile a Roma della riforma della scuola che il governo Renzi si appresta a varare. “Il problema non è fare la questua, altrimenti saremmo vittime di questa o quella lobby. È una questione di tipo culturale. Se è vero che tutta la scuola è pubblica - anche quella paritaria - non è possibile interpretare il tema in maniera minimalista, come fanno certi benpensanti”. “Il problema - ha sottolineato ancora - non è avere una forma di esenzione, detrazione o un’altra: il governo deve valutare sì il fatto tecnico, ma bisogna entrare nella logica di assicurare libertà di scelta alle famiglie, attraverso esperienze legislative capaci di affrontare il tema da un punto di vista culturale”.  ​Galantino ha parlato anche del processo Ruby e della recente assoluzione per Silvio Berlusconi mettendo l'accento sul "dato morale" e non solo sull'aspetto giuridico: "La legge arriva fino a un certo punto, ma il discorso morale è un altro". "Avvenire ha preso una posizione coraggiosa che va sostenuta e confermata" ha detto ancora Galantino riferendosi alla posizione espressa dal direttore Marco Tarquinio nel "Capolettera" pubblicato oggi sul quotidiano. La questione, ha proseguito Galantino non riguarda "solo Berlusconi". "Tutte le volte in cui c'è una assoluzione bisogna andare a leggere le motivazioni. Ma il dettato legislativo arriva fino ad un certo punto, il discorso morale è un altro" ha ribadito. Prendendo ad esempio la legge sull'aborto Galantino ha spiegato che "se un fatto è legale non è detto che sia morale". Galantino ha poi criticato il servizio giornalistico realizzato con una falsa confessione, definendolo “aberrante” dal punto di vista deontologico e “inqualificabile” dal punto di vista umano. “Non è nemmeno una novità perché in passato già sono state fatte schifezze di questo tipo” ha sottolineato. “Mi meraviglio che una certa stampa che si batte per il rispetto della libertà non rispetta quella degli altri: aver messo in atto una falsità, un imbroglio, è una mancanza di rispetto nei confronti degli altri”.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: