sabato 22 agosto 2015
​Il prefetto Gabrielli: quasi pronta relazione per Alfano. Prime ammissioni sugli "errori". L'avvocato del boss: tutti sapevano. Annunciata interrogazione parlamentare.
IL DIRETTORE RISPONDE Il clamore e la coscienza
INTERVISTA Parla il vescovo di Roma Est Marciante(P.Ciociola)
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Non si placano le polemiche sul caso Casamonica, i funerali in pompa magna del boss Vittorio celebrati giovedì a Roma. ​"La prossima settimana faremo un comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica appositamente dedicato alla vicenda" ha spiegato oggi il prefetto di Roma Franco Gabrielli finito nel mirino per i permessi concessi a tre persone (tra le quali il figlio del boss) per partecipare ai funerali. Intanto è quasi pronta la relazione che Gabrielli invierà al ministro dell'Interno Angelino Alfano per fare luce su quella catena di "errori" e disattenzioni che hanno reso possibile la trasformazione del funerale in un vero e proprio show con cavalli, elicotteri e lancio di petali di rose. Senza che le forze dell'ordine sapessero nulla e potessero intervenire. "La relazione servirà al ministro per prendere le decisioni a livello del ministro e il comitato per prendere le decisioni a livello della prefettura", ha precisato il prefetto. La riunione del comitato è prevista per lunedì.L'avvocato dei Casamonica: tutti sapevano. Le forze dell'ordine e polizia giudiziaria sapevano del funerale: lo sottolinea l'avvocato Mario Giraldi, storico difensore della famiglia dei Casamonica, spiegando che il giorno del decesso era stata informata la Corte di appello di Roma. "Il giorno della morte di Vittorio - spiega il penalista - ho presentato istanza alla Corte d'appello per ottenere che il figlio agli arrestipotesse partecipare ai funerali". "Le forze dell'ordine su richiestadell'autorità giudiziaria si sono recate nell'abitazione dove viveva Vittorio, insieme ai figli, per effettuare una sorta di controllo ed erano quindi perfettamente a conoscenza del fatto che il giorno successivo - conclude il penalista - si sarebbero svolti i funerali".   Il permesso al figlio concesso dalla Corte d'Appello. "Urgentissimo". Così si legge sul permesso straordinario firmato dal presidente della prima sezione della Corte d'Appello Giorgio Maria Rossi e inviato alla tenenza dei carabinieri di Ciampino. È il documento grazie al quale è stato consentito ad Antonio Casamonica, figlio di Vittorio, agli arresti domiciliari, di partecipare ai funerali del padre, presso la parrocchia di San Giovanni Bosco al quartiere Cinecittà di Roma. La richiesta è stata inoltrata alla Corte dal suo avvocato, Mario Giraldi, il giorno 19 agosto. L'istanza è stata accolta e i magistrati hanno autorizzato, come si legge nel documento, "l'imputato ad allontanarsi dalla propria abitazione" dalle 10 fino allle 14. Palazzo Chigi: nessuna telefonata di Renzi a Marino. Fonti di Palazzo Chigi smentiscono telefonate intercorse ieri tra il premier Matteo Renzi e il sindaco di Roma Ignazio Marino. "Ancora una volta, oggi a proposito di Roma - rimarcano fonti interne a P. Chigi - diversi giornali attribuiscono al presidente del Consiglio virgolettati o azioni (la telefonata al sindaco di Roma, ad esempio) che sono destituiti di ogni fondamento". Sul caso Casamonica alla ripresa dei lavori della Camera l'onorevole Cicchitto presenterà una interrogazione parlamentare chiamando in causa le tre realtà localmente in campo che avrebbero dovuto avvertire. "Da un lato il Comune, e quindi l'assessore competente e la giunta, e dall'altro lato la questura e quindi la prefettura. Dal lato del Comune risulta che erano presenti a quella che è stata una autentica manifestazione svoltasi fuori dalla Chiesa un bel numero di vigili urbani:costoro non hanno avvisato il loro comando di come stavano impiegando il loro tempo e di quello che stava avvenendo? E a sua volta se il comando sapeva che i vigili stavano intervenendo per un assembramento non si è informato di quale assembramento si trattasse e una volta conosciuto non si è informato l'assessore competente?".L'Osservatore Romano: lo scandalo di un funerale. L'Osservatore romano mette l'accento su un duplice aspetto di questa vicenda, da una parte "la preghiera per i defunti, dall’altra lo spettacolo mediatico, l’ostentazione di potere, la strumentalizzazione chiassosa e volgare di un gesto di elementare pietà umana e cristiana come il funerale che, già di per sé, richiederebbe almeno compostezza, riserbo, dignità e, soprattutto, silenzio". Tutto quello che, invece, il 20 agosto a Roma è mancato alle esequie del “patriarca” di una famiglia, i Casamonica, tristemente famosa, almeno nella capitale d’Italia, "per la voracità dei suoi tentacoli nella gestione di affari malavitosi e criminali". Mentre da parte di alcuni esponenti delle istituzioni civili stanno emergendo le prime ammissioni di responsabilità - sottolinea l'Osservatore romano - riemergono i peggiori stereotipi su Roma compresa, in maniera più o meno velata, "l’esistenza, se non di una connivenza, quanto meno di una qualche acquiescenza da parte della comunità cattolica".
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