sabato 24 ottobre 2015
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Il caso di assenteismo di massa al Comune di Sanremo? «Inaccettabile, ingiustificabile, da punire severamente ». Gli aumenti previsti per il Pubblico impiego? «Neppure dignitosi, la categoria è pronta a mobilitarsi». La legge di Stabilità? «Ha aspetti positivi che apprezziamo, altri molto criticabili, certo vorremmo discuterne e invece non ne sappiamo nulla». La leader della Cisl Annamaria Furlan è netta nei giudizi ma riconosce che il governo fa bene a tagliare le tasse sulla casa. Un tempo la legge di Stabilità sarebbe stata prima discussa con i sindacati. Quest’anno non vi è stata neppure illustrata prima... E infatti si notano molte lacune. Il tema della flessibilità dell’uscita per la pensione fondamentale anche per il lavoro dei giovani non è stato affrontato. Sul pubblico impiego sono stati previsti fondi irrisori, che determinerebbero aumenti intorno ai 10 euro lordi. Nulla se si considera che questi lavoratori non vedono rinnovato il loro contratto da oltre 6 anni e hanno perso tra i 2 e i 3mila euro. È qualcosa di poco dignitoso per loro, ma francamente proporlo è poco dignitoso per lo stesso datore di lavoro: lo Stato. La categoria è pronta a mobilitarsi, fermi a subire non staremo di certo. Dopo lo scandalo degli assenteisti al Comune di Sanremo nel Paese non c’è grande simpatia per i lavoratori pubblici... Non dobbiamo generalizzare e tenere distinte le questioni. Ciò che si è verificato a Sanremo è inaccettabile e ingiustificabile. E ci sono tutti gli strumenti per punire anche duramente chi ha truffato lo Stato. Anche perché ha danneggiato non solo il Comune di Sanremo ma tutti quei dipendenti pubblici – la stragrande maggioranza – che lavorano onestamente e con impegno. Va sviluppata anche la contrattazione integrativa per avere più produttività e qualità. Nella legge di Stabilità sono previsti sgravi per la contrattazione aziendale. La detassazione al 10% degli aumenti di produttività, con un tetto più alto se accompagnati da misure di partecipazione era una nostra richiesta. Così pure abbiamo apprezzato che finalmente si pensi di parificare la no tax area dei pensionati a quella dei dipendenti, seppure sembra solo dal 2017. E soprattutto bene il taglio della Tasi sulla prima casa, che avevamo nella nostra piattaforma sul fisco... ...ma come: non era meglio destinare le risorse a una riduzione del costo del lavoro? Diciamo che capisco l’esigenza del governo di spingere i consumi e consolidare la ripresa. Bene dunque il taglio della Tasi di cui beneficeranno anche moltissimi lavoratori e famiglie. A patto che sia confermato che le abitazioni di lusso continueranno ad essere tassate. Bene anche la parziale privatizzazione delle Poste se va nella direzione di favorire anche l’azionariato e la partecipazione dei lavoratori. Insomma, siete abbastanza positivi sulla legge di stabilità. Non avete scioperato lo scorso anno, non lo farete neppure ora... La Cisl non ha mai scioperato 'a prescindere' e non cominceremo oggi. Certo ci sono anche molte cose che non ci vanno, come ad esempio i tagli ingiusti e ingiustificati a Patronati e Caf. Rischiamo di dover diminuire drasticamente i servizi gratuiti ai cittadini. Il punto è che stiamo ragionando su un testo non ancora definitivo. Il governo dovrebbe convocarci per discutere nel merito. Da parte nostra avvieremo sicuramente un confronto con i gruppi parlamentari per cercare di migliorare la legge e intervenire là dove sentiamo danneggiati gli interessi di lavoratori e pensionati. Intanto rischiate che il governo intervenga su rappresentanza e sistema contrattuale, scavalcandovi. Sarebbe un grave errore. Noi sollecitiamo da tempo Confindustria, ma anche Cgil e Uil, ad arrivare a un’intesa che ridisegni il sistema contrattuale con un livello nazionale di tutela del potere d’acquisto e uno aziendale potenziato nel quale discutere di orari, organizzazione, produttività, welfare, in una chiave partecipativa. Per questo stiamo anche ridisegnando la Cisl destinando al livello locale il 70% delle risorse umane e finanziarie. Noi siamo pronti, prontissimi. Torniamo a fare il nostro mestiere: contrattare.
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