lunedì 9 dicembre 2019
Le esequie si sono tenute a Roma al Portico d'Ottavia e al cimitero del Verano. Il cordoglio del presidente Mattarella. Segre: mi sento più sola
Piero Terracina (Ansa)

Piero Terracina (Ansa) - Ansa

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Ha sfilato questo pomeriggio al Portico di Ottavia, nel cuore del ghetto ebraico di Roma, il feretro con la salma di Piero Terracina, uno degli ultimi sopravvissuti ad Auschwitz morto ieri a 91 anni nella Capitale. Diversi esponenti della comunità ebraica gli hanno reso omaggio, ma tra loro c'era anche tanta gente comune.

Durante il passaggio dell'auto che trasportava la bara con la salma di Terracina erano presenti - tra gli altri - la sindaca di Roma, Virginia Raggi, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello e le parlamentari Mara Carfagna e Marianna Madia. Alla fine del passaggio del feretro, dalla folla si è levato un lungo applauso. Visibilmente commosso, tra i presenti, Sami Modiano, ebreo romano ex deportato e grande amico di Piero. La cerimonia funebre si è poi svolta al reparto israelitico del cimitero del Verano.

L'unico superstite della sua famiglia

Quando aveva solo 15 anni Piero Terracina, a Roma, fu prima portato a Regina Coeli con la famiglia, nel giorno della Pasqua ebraica del 1944, poi nel campo di Fossoli, vicino a Modena, e infine in quello di sterminio di Auschwitz. Fu l'unico della sua famiglia a tornarne vivo.

«La Comunità Ebraica di Roma piange la scomparsa di un baluardo della Memoria» ha scritto la presidente Ruth Dureghello, nel dare ieri l'annuncio. «Piero Terracina ha rappresentato il coraggio di voler ricordare, superando il dolore della sua famiglia sterminata e di quanto visto e subito nell'inferno di Auschwitz, affinché tutti conoscessero l'orrore dei campi di sterminio nazisti. Oggi piangiamo un grande uomo e il nostro dolore dovrà trasformarsi in forza di volontà per non permettere ai negazionisti di far risorgere l'odio antisemita».

La senatrice Liliana Segre ha scritto, tra l'altro: «Io credo che si coltivi troppo poco la memoria e che, con la nostra scomparsa, tutto finirà. Senza Piero, io oggi mi sento più sola». «Ai tempi della nostra deportazione io e Piero non ci conoscevamo - scrive la senatrice - lui era di Roma, io di Milano e i campi di sterminio erano divisi tra uomini e donne, impossibile incrociarsi. Ci siamo incontrati solo dopo tanti anni, entrambi sulla stessa barricata della testimonianza. Così abbiamo iniziato a condividere le assemblee con gli studenti, i convegni ai memoriali, scoprendoci molto affettuosamente vicini. Lui purtroppo non ha avuto come me il conforto nella vita di una famiglia che gli trasmettesse lo stesso calore umano che ho avuto io, ma è stato circondato fino all'ultimo secondo da amici e persone che gli volevano bene, perché Piero era un uomo dolcissimo, dallo sguardo mansueto e sereno».

ANSA

Da Mattarella a Conte, i messaggi di cordoglio

In una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, scrive: «Ho appreso con tristezza la notizia della scomparsa di Piero Terracina, ultimo tra i sopravvissuti della deportazione degli ebrei romani e testimone instancabile della memoria della Shoah. Ai suoi familiari e alla comunità ebraica di Roma esprimo sentimenti di vicinanza e di cordoglio».

Il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, ha espresso il suo cordoglio al presidente della Comunità ebraica di Venezia, Paolo Gnignati: «Stimato Presidente, mi unisco, con la Chiesa che è in Venezia, al dolore della Comunità ebraica e di tutti gli uomini e donne di buona volontà per la scomparsa di Piero Terracina, fedele ed instancabile testimone della immane tragedia di Auschwitz e dello sterminio del popolo ebraico. Piero Terracina rimarrà fonte preziosa per gli storici di oggi e di domani. A Lui la pace dei giusti».

Numerosi i messaggi di cordoglio da parte di rappresentanti delle istituzioni ed esponenti della politica. Il premier Giuseppe Conte ha scritto su Twitter: «Primo Levi ammoniva di non togliere il segnalibro della memoria dalla pagina dell'Olocausto. Addio a #PieroTerracina, la sua testimonianza su Auschwitz è memoria collettiva: un patrimonio che ora tocca a noi alimentare perché possa trasmettersi anche alle future generazioni».

«Profondo dolore per la scomparsa di Piero Terracina, uno degli ultimi sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Roma si stringe ai suoi familiari e conferma l'impegno di trasmettere ai giovani la memoria dell'orrore nazifascista. Non dimenticheremo mai». Così Virginia Raggi, sindaco di Roma, su Twitter.

«Ci ha lasciati Piero Terracina l'ultimo straordinario testimone della deportazione degli ebrei romani a Auschwitz. Ricordiamo chi ha aiutato a non dimenticare» scrive su Twitter Paolo Gentiloni, commissario Ue.

La presidente del Senato, Elisabetta Casellati: «Esprimo profondo cordoglio e commozione per la scomparsa di Piero Terracina, uno dei pochi sopravvissuti alla tragedia della Shoah che ci ha lasciato una preziosa testimonianza di quello che è stato uno degli orrori più grandi del Novecento. Un contributo fondamentale per far conoscere l'Olocausto alle nuove generazioni e diffondere la consapevolezza che quelle aberrazioni non dovranno più succedere».

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando ha disposto che a Palazzo delle Aquile e a Villa Niscemi siano esposte oggi le bandiere a mezz'asta, ricordando che Terracina era cittadino onorario di Palermo.

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