sabato 16 agosto 2014
Una cattedrale e una piazza gremita a Pitigliano (Grosseto), per i funerali del fotoreporter (nella foto), ucciso a Gaza durante un'operazione di sminamento. Il vescovo Borghetti: «Vincere la violenza con il dialogo».
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Una cattedrale e una piazza gremita a Pitigliano (Grosseto), per i funerali di Simone Camilli, il giornalista dell'Associated Press, ucciso a Gaza durante un'operazione di sminamento. Nel paesino toscano, in lutto cittadino, sono arrivati parenti, colleghi, amici, ma anche tante persone dai centri vicini nonché una delegazione palestinese con tanto di bandiere. In prima fila il padre, Pier Luigi, sindaco di Pitigliano ed ex giornalista Rai. A officiare il rito funebre il vescovo di Pitigliano, Sovana e Orbetello, Guglielmo Borghetti. "Noi da qui - ha detto il vescovo - dobbiamo gridare forte una parola di speranza perché Simone era un giovane coraggioso, un professionista, un appassionato che ha concluso la sua vita troppo presto nell'esercizio di quella professione che aveva nel sangue, in una terra dilaniata da un conflitto assurdo. La guerra è odio concretizzato, materializzato. La violenza si vince con il dialogo, la violenza si vince con la pace".
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