giovedì 15 gennaio 2015
​Il ministro Lorenzin ha annunciato nuove misure. Insorgono i registi: inaccettabile violazione della libertà di espressione.
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​Giro di vite del governo sul fumo, con il divieto di fumare in auto se a bordo ci sono dei minori ma anche con uno stop alla pubblicità occulta in film e serie tv. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, torna alla carica sulla prevenzione contro il tabagismo, e annuncia di avere allo studio un decreto per introdurre lo stop alle bionde in auto in presenza di minori. L'obiettivo è, naturalmente, prevenire i danni, anche considerando la sempre più giovane età, 11-12 anni, in cui i ragazzi si avvicinano alle sigarette: dopo il divieto di fumo nelle scuole e luoghi adiacenti (fermo restando il divieto di vendita in Italia di tabacco ai minori di 18 anni). E non solo: il ministro annuncia anche una "ulteriore opera di sensibilizzazione contro la pubblicità occulta e cercando di attivare collaborazioni su base volontaria volte ad evitare la diffusione di immagini vincenti, soprattutto tra i giovanissimi, legate al consumo di tabacco e all'abuso di alcol". Un particolare quest'ultimo che ha subito provocato una levata discudi nel mondo dello spettacolo. Sarebbe "inaccettabile" una norma che disponesse il divieto di fumare nei film e nelle serie tv: è la presa di posizione dell'associazione 100autori, che chiede al governo "un passo indietro", in nome della "libertà di espressione che è alla base della nostra vita democratica". "È stato annunciato nei giorni scorsi dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin in occasione dei 10 anni della legge Sirchia, un nuovo provvedimento sul possibile divieto di fumare nei film e nelle serie televisive, qualora le sigarette dovessero essere accese in un numero eccessivo di scene", scrivono i 100autori, tra i quali i quali Francesca Archibugi, Paolo Sorrentino, Gabriele Muccino, Paolo Virzì, Mario Martone e Gabriele Salvatores. L'associazione "ritiene inaccettabile questa norma che pure rientra in una stretta di interventi legittimi per limitare i danni del fumo in spazi fisici pubblici". In realtà, già nel 2013 Lorenzin aveva provato ad introdurre lo stop al fumo in auto in presenza di minori, presentando in Consiglio dei ministri un ddl ad hoc. Il provvedimento, però, venne bloccato perché il governo dichiarò l'intenzione di lasciare il tema al dibattito parlamentare. Oggi, a dieci anni dalla "Legge Sirchia" che ha vietato il fumo nei luoghi pubblici, Lorenzin dunque riapre un capitolo che sembrava accantonato e rilancia il principio dello stop alle 'bionde" in auto, ottenendo il plauso del Codacons. Una necessità, secondo il ministro, che si basa su fatti concreti: la metà dei bambini, secondo dati Istat, è esposta al fumo passivo già al secondo anno di vita ed il 38% dei piccoli ha un genitore che fuma in casa. Quanto ai danni da fumo, sono ormai noti: asma, bronchite, infarto, tumori sono solo alcune delle conseguenze. Quanto basta per far dire al ministro che la lotta contro il fumo "è una priorità dell'Italia e dell'Europa" perchè proprio il fumo "è ancora oggi la prima causa di morte, e solo in Italia muoiono per patologie fumo-correlate circa 70.000 persone l'anno".
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