venerdì 7 febbraio 2020
Agenti specializzati della Polfer stanno cercando di capire le cause del disastro ferroviario di Lodi. Le famiglie delle due vittime aspettano di potere officiare i funerali
Personale specializzato della Polfer indaga sul deragliamento del Frecciarossa

Personale specializzato della Polfer indaga sul deragliamento del Frecciarossa - (Fotogramma)

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Perché quello 'scambio' non si trovava nella giusta posizione e perché il sistema centrale non lo ha rilevato indicando invece il "giusto tracciato" al personale del Frecciarossa 9595 Milano-Salerno che è deragliato ieri nel Lodigiano, causando la morte di due macchinisti, Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo, e il ferimento di 31 persone? Per primi dovranno rispondere i cinque che componevano la squadra intervenuta sul posto, costituita da quattro operai e un caposquadra che sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e lesioni colpose. Dall'avviso di garanzia (un "atto necessario" per la Procura), si deduce che i tecnici sono indagati dalla Procura di Lodi con l'ipotesi di aver svolto "l'attività in modo non adeguato", così che il convoglio è finito su binari di servizio, non destinati al traffico ordinario, né in grado di sostenere l'Alta velocità. L'interrogatorio dei cinque è fissato per oggi pomeriggio.

Gli agenti della Polfer che si avvarranno della ricostruzione tridimensionale del luogo dell'incidente, come già avvenuto due anni fa in occasione del deragliamento del treno a Pioltello.

Gli specialisti del Noif, il Nucleo operativo incidenti ferroviari della Polfer, stanno svolgendo per la Procura di Lodi le indagini che hanno al centro anche la mancata segnalazione al sistema elettronico di sicurezza dello scambio in 'svio'. E si prospettano degli accertamenti irripetibili sui binari che hanno necessariamente comportato l'iscrizione nel Registro degli indagati dei cinque operai.

I tecnici e gli investigatori infatti dovranno chiarire perché il sistema di rilevamento abbia ricevuto una segnalazione di binari 'per dritto' e non di 'svio', che avrebbe fermato il treno prima. Lo scambio - il cosiddetto 'punto zero' - avrebbe dovuto infatti avere gli 'aghi' dei binari posizionati sul 'corretto tracciato' e invece li aveva posizionati in svio a sinistra. A contatto con lo scambio la carrozza n.1, dove si trova la motrice, è praticamente 'decollata' a quasi 300 all'ora, impattando contro un carrello che si trovava su un binario di ricovero, e poi contro una palazzina di manutenzione. Dalla cabina di pilotaggio, sventrata, i corpi dei due macchinisti sono stati proiettati fuori a grande distanza.

Servirà per ricostruire il tutto anche l'hard disk delle telecamere, acquisite oggi, nel perimetro della stazione tra Livraga e Ospedaletto Lodigiano dove l'alta velocità corre parallela all'autostrada del Sole.

I sindacati, che oggi hanno indetto due ore di sciopero, rifiutano l'ipotesi di un errore umano commesso dalla squadra di cinque operai che erano intervenuti sullo scambio poco prima come unica causa dell'incidente. I lavoratori, seguendo una normale procedura, sono stati intanto destinati ad incarichi di ufficio, in attesa degli esiti delle inchieste aperte dalle Ferrovie e dalla Procura di Lodi.

Sentiti come testi, gli operai avrebbero detto di non aver terminato il lavoro completamente, ma di aver rimesso lo scambio in ordine e che il binario dagli agenti di manutenzione era stato restituito regolarmente a quelli di movimentazione. Secondo quanto si è saputo, in questo modo la centrale di Bologna non avrebbe potuto constatare l'anomalia.

Il lavoro dei tecnici è già iniziato. Oggi è cominciata la rimozione dei detriti e la messa in sicurezza della palazzina danneggiata. Ed è stata rimandata l'ispezione prevista per domani mattina nell'hangar dello scalo Milano-Fiorenza, sui pezzi del treno regionale deragliato all'altezza di Pioltello, nel milanese, il 25 gennaio di due anni fa perché sia il personale della Polizia ferroviaria che i consulenti di Rete ferroviaria italiana sono al lavoro nel Lodigiano.

Non ci sono per ora previsioni sui tempi in cui potrà essere ripristinata la linea dei treni alta velocità ora interrotta a causa del deragliamento di ieri. L'area è infatti stata posta sotto sequestro dalla Procura di Lodi e fino a quando non sarà disposto il dissequestro Rfi non potrà iniziare i lavori di ripristino che riguardano fra l'altro i binari per una lunghezza di circa un chilometro e anche la rete aerea che è stata divelta. Ci potrebbero volere 48 ore dal dissequestro per la riapertura di almeno un binario.

Lo sciopero per la sicurezza

È stata altissima, secondo i sindacati, l'adesione allo stop di due ore dei ferrovieri dipendenti di tutte le aziende di settore deciso dopo la morte dei due macchinisti alla guida del Frecciarossa 9595 deragliato ieri a Lodi.

I familiari dei due macchinisti, intanto, attendono alla camera mortuaria del Maggiore di Lodi il dissequestro delle salme da parte della magistratura per poter celebrare i funerali. Nello stesso ospedale sono ancora ricoverati due feriti, uno dei quali, un addetto alle pulizie, è stato operato per ricomporre la frattura alla gamba. Altri due passeggeri si trovano negli ospedali di Cremona e Pavia, mentre gli altri 27 feriti sono stati tutti dimessi.

Non ci sono per ora previsioni sui tempi in cui potrà essere ripristinata la linea dei treni alta velocità ora interrotta a causa del deragliamento di ieri. L'area è infatti stata posta sotto sequestro dalla Procura di Lodi e fino a quando non sarà disposto il dissequestro Rfi non potrà iniziare i lavori di ripristino che riguardano fra l'altro i binari per una lunghezza di circa un chilometro e anche la rete aerea che è stata divelta. Ci potrebbero volere 48 ore dal dissequestro per la riapertura di almeno un binario.

La motrice dopo il ribaltamento. I due macchinisti sono morti

La motrice dopo il ribaltamento. I due macchinisti sono morti - (Ansa)

Lo sciopero

Alle famiglie delle due vittime, Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo, sono state devolute le due ore di retribuzione di tutti coloro che hanno aderito allo sciopero e gli amministratori delegati di Fs italiane, Gianfranco Battisti, Trenitalia, Orazio Iacono, e Rfi, Maurizio Gentile, hanno avuto in primo incontro a Roma con i sindacati dei trasporti e altri ce ne saranno nelle prossime settimane.

«C'è l'impegno a lavorare per aumentare ancora di più gli standard sulla sicurezza», ha spiegato il segretario generale della Fit Cisl, Salvatore Pellecchia. «Questi incidenti bisogna farli scendere a zero» e «abbiamo chiesto un confronto serrato sulle motivazioni», ha aggiunto il segretario generale della Filt Cgil Stefano Malorgio, dato che i sindacati rifiutano l'ipotesi di un errore umano come unica causa dell'incidente.

«Vogliamo che la sicurezza prevalga sul profitto», ha detto il segretario nazionale della Uiltrasporti, Paolo Fantappé.

Più duro un comunicato di Cgil-Cisl-Uil di Milano che annuncia la mobilitazione dei lavoratori se non ci saranno immediati interventi sulla sicurezza: «Basta parole, Non abbiamo più tempo, non si può più aspettare», si legge. E anche a livello locale, i sindacati si stanno mobilitando per dare un aiuto concreto alle famiglie delle due vittime e, in particolare, la Fit Cisl Lombardia si sta attivando per la moglie di Cicciù, attualmente in cassa integrazione.

Il lutto

Già oggi la sindaca di Pioltello Ivonne Cosciotti ha sospeso tutte le manifestazioni pubbliche ed esposto le bandiere a mezz'asta, invitando tutti i cittadini a un momento di raccoglimento e preghiera per Di Cuonzo, mentre sarà lutto cittadino nel giorno delle esequie a Cologno Monzese, dove abitava Cicciù. La sua pagina Facebook è diventata una bacheca per i messaggi di chi lo conosceva o di chi semplicemente vuole fare le condoglianze alle famiglie delle due vittime. «Eroe della patria», si legge in un post, «grazie per essere stato il mio maestro», in un altro. E nei gruppi social dei ferrovieri si parla di «tragedia assurda» che «non doveva succedere».




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