venerdì 18 novembre 2016
Frate Mago, al secolo Gianfranco Priori, è al giorno della grande scossa che passa le giornate a consolare famiglie che hanno perso tutto
Frate Mago tra le tende «Un sorriso per i bimbi»
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Il suo Santuario, "Madonna dell’Ambro', a Montefortino, è lesionato. Lui stesso, che ne è rettore, è sfollato e dorme insieme a tanti sfollati di Amandola, piccolo centro montano in provincia e diocesi di Fermo in una tensostruttura. Ma a Frate Mago, al secolo Gianfranco Priori, il sorriso sulle labbra non manca mai. È dal giorno della grande scossa che passa le giornate a consolare famiglie che hanno perso tutto.

Lo fa soprattutto con i bambini. Ha un carisma particolare, padre Gianfranco, che lo ha fatto conoscere, anche grazie alla televisione, alle grandi folle: basta un mazzo di carte e riesce a incantare la gente per ore, lasciando tutti a bocca aperta. «Una vicenda come quella del terremoto ci obbliga a rivedere tutta la nostra vita – racconta –. È un check up molto duro, ma necessario, non solo per il territorio, ma anche per le nostre coscienze. I bambini, però, devono poter vivere ugualmente il loro tempo, che è il tempo del gioco e della serenità. Così ho cominciato il mio viaggio, nei palasport, sotto le tende, nei campeggi, ovunque ci sia bisogno di un po’ di leggerezza. Lo chiamo il 'tour del sorriso...'». Non è facile trasmettere gioia a chi ha perso davvero tutto, spesso anche la speranza, ma Frate Mago non demorde. Nei giorni scorsi i tecnici sono stati in visita al suo Santuario, per verificarne la stabilità. «È davvero un miracolo che abbia resistito, le scosse che abbiamo sentito mettevano paura, ma siamo abituati ai miracoli del Signore.

Ci vorranno uno, due o tre anni, non lo so e non importa... la Madonna ci aiuterà». Nella sua precedente vita, Frate Mago ha attraversato gli studi televisivi di tutta Italia e anche qualcuno all’estero, sedendosi per anni sulle poltrone del 'Maurizio Costanzo show', «facendolo – precisa – per servizio», perché la notorietà gli ha consentito di raccogliere cifre interessanti per le missioni estere francescane di cui per 16 anni è stato responsabile. Allora aveva il suo quartier generale nel convento di Recanati. Dopo vent’anni in cui ha fatto la spola con Etiopia e Benin, i suoi superiori gli hanno chiesto il servizio nel Santuario dell’Ambro. Ha visto di tutto, ma «il massimo – racconta – è stato quando ho incontrato papa Francesco, due anni fa. Un incontro che mi ha cambiato la vita. Ero con un mio amico parroco a Santa Marta, mi sono avvicinato per far benedire i miei 'strumenti del mestiere', le carte, un fazzoletto e le cordicelle.

Quando mi ha visto ha spalancato gli occhi, mi ha sorriso e abbracciandomi ha detto: 'Tu sei un mago...'» «Mai, nella chiesa, avevo avvertito tanto calore riguardo a quella che considero una missione, un mezzo di comunicazione della fede...». Da quel giorno per Frate Mago è cominciata una nuova vita, nel senso che l’onda lunga dell’incontro con il Pontefice ha varcato i confini nazionali e le richieste di serate a scopo benefico si sono moltiplicate. Adesso, i mesi della paura e del terremoto li vive con lo spirito di chi vuole alleviare, per quanto possibile, le sofferenze del prossimo. «Basta poco – ripete –: un mazzo di carte, il fazzoletto, le mie cordicelle, quelle stesse che il Papa ha benedetto, donando a loro e anche a me energia nuova. Faccio quello che mi ha detto: 'Diffondi il Vangelo della gioia...»

Qaunto al futuro della sua terra, padre Gianfranco è sicuro. «Riapriremo questo santuario e riapriremo anche il Monastero di san Leonardo, che dipende pastoralmente dal Santuario. È stato costruito con le sue mani in 50 anni da padre Pietro Lavini, muratore di Dio. Anche questo lesionato, ma ha resistito. Riusciremo a farlo rivivere. Lo dobbiamo a padre Pietro, scomparso un anno fa, e a tutta la gente che gli vuole bene».

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