martedì 6 agosto 2013
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​C’è una necropoli che stuzzica gli archeologi. Si trova a Francavilla Marittima, nel Cosentino, nell’immediato entroterra della piana resa immortale dalla ricca e potente polis magnogreca Sybaris e poi dalla colonia panellenica Turi, voluta da Pericle, disegnata da Ippodamo da Mileto e amata da Erodoto che qui pare morì. Una prima tomba fu scoperta mezzo secolo fa e per anni s’è pensato fosse isolata, invece è emerso che faceva parte d’una necropoli d’epoca proto-storica. L’hanno appurato gli scavi condotti da 14 studiosi dell’Università di Basilea, finanziati dal ministero per i Beni ambientali e dal fondo nazionale svizzero, conclusi a inizio luglio.Scoperte che aprono nuovi squarci sulla storia di questi luoghi e degli uomini che hanno abitato quest’angolo di mondo a cavallo tra l’VIII e il VII secolo avanti Cristo, in coincidenza con l’arrivo dei Greci. Il sito archeologico di Francavilla è su un promontorio che tiene assieme le ultime propaggini del Pollino e la Piana di Sibari.Gli scavi finanziati da Italia e Svizzera, coordinati dal professor Martin A. Guggisberg sotto il controllo di Silvana Luppino, funzionario della Sovrintendenza regionale e direttrice del Museo nazionale archeologico della Sibaritide, hanno riguardato in particolare la zona di Macchiabate dove, nel corso degli ultimi 5 anni, sono state portate alla luce 11 tombe dello stesso tipo e delle stesse dimensioni, con relativo corredo funerario. Hanno forma ovoidale, sono scavate nel terreno vergine a una profondità tra 75 e 85 centimetri, e risultano rivestite da grossi ciottoli di fiume. Rinvenuta anche una pavimentazione con fitto strato di ciottoli piatti. Oltre a tombe di adulti ne sono state individuate 3 di bambini.«Si tratta di tombe per lo più femminili – ha detto Guggisberg – arricchite da un corredo funerario di oggetti personali, soprattutto gioielli. Ma non manca qualche tomba maschile – un guerriero col corredo funerario fatto di lance in bronzo e in ferro, oggetti personali – e vasi in ceramica». Secondo Camilla Colombi, impegnata negli scavi, l’area di Francavilla «ha una rilevanza particolare, quasi unica in Europa, in quanto vi sono presenti i resti di un santuario, di una necropoli e di un insediamento umano adiacente al santuario».
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