martedì 6 dicembre 2016
Berlusconi riunisce ad Arcore lo stato maggiore del partito: la parola torni agli italiani, ci affidiamo alla saggezza del presidente Mattarella. Ma la Lega incalza: ora primarie di coalizione
Centrodestra: prima nuova legge elettorale, poi al voto
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Anche Forza Italia vorrebbe andare al voto presto, ma non senza una nuova legge elettorale, che rimedi alle imperfezioni del combinato fra Italicum e Consultellum. Lo lascia intendere Sestino Giacomoni, colonnello forzista fra i fedelissimi di Silvio Berlusconi, prima di varcare i cancelli di Villa San Martino, ad Arcore, dove è in programma la riunione fra il leader e il suo stato maggiore.

«Sedersi ad un tavolo e riscrivere la legge elettorale è il primo obiettivo ­– osserva Giacomoni –. Per il resto ci affidiamo al presidente della Repubblica e alla sua saggezza. Siamo sicuri che,con scrupolo, saprà gestire al meglio la fase di transizione».

Due ore e mezza dopo, a vertice concluso, una nota stampa del partito conferma le valutazioni di Giacomoni: «Si apre ora una fase politica nuova, nella quale la parola deve tornare agli italiani ­– si legge nella nota –. Perché ciò avvenga occorre una legge elettorale che garantisca la governabilità e una reale corrispondenza della maggioranza parlamentare alla maggioranza popolare. Siamo certi che il presidente della Repubblica sarà garante di questa complessa fase, con la sua saggezza e il suo scrupolo istituzionale».

All'incontro, voluto da Berlusconi per analizzare la situazione politica dopo il referendum, hanno preso parte molti dirigenti: dal vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, agli ex ministri Maria Stella Gelmini e Nunzia De Girolamo, al capogruppo a Palazzo Madama Paolo Romani, fino a Renato Schifani e Licia Ronzulli.

Quasi tutti hanno lasciato la residenza dell'ex premier in auto, senza fermarsi a scambiare le proprie impressioni coi cronisti in attesa all'esterno.

La nota, nel freddo linguaggio dei comunicati, esprime l’«unanime soddisfazione» azzurra per la vittoria del No al referendum e per il fatto che gli elettori abbiano ascoltato l’invito «responsabile che Forza Italia ha rivolto loro nella campagna per il voto».

Gli italiani, si legge ancora, «hanno deciso di bocciare una riforma inutile e sbagliata, che avrebbe innestato una pericolosa deriva autoritaria; al tempo stesso hanno dato un giudizio politico inequivocabile su un premier e su un governo, il terzo consecutivo non scelto dagli italiani, che cercava attraverso il referendum una legittimazione mai ottenuta dalle urne».

Berlusconi, che potrebbe essere a Roma già stasera in vista delle consultazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mercoledì 14 dicembre riunirà i gruppi parlamentari forzisti di Senato, Camera e Parlamento Europeo, per ragionare ancora sulla strategia da adottare nelle prossime settimane.

Salvini insiste sulle primarie: «Noi pronti anche a gennaio»

Oltre alla legge elettorale (negli ultimi mesi il leader di Fi ha caldeggiato più volte un ritorno al sistema proporzionale) nel centrodestra resta da sciogliere il nodo dell’alleanza con Lega Nord e Fratelli d’Italia, che da tempo chiedono le primarie per indicare il prossimo leader della coalizione. A parlare oggi è il segretario del Carroccio Matteo Salvini: «Con Forza Italia ci sono stati contatti positivi, ci sentiamo in modo regolare – assicura –. Sul voto anticipato, anche Berlusconi non è disposto ad accordicchi o governicchi».

Noi, prosegue il dirigente leghista, «andiamo a costruire una grande alleanza per sconfiggere sia Renzi che Grillo, quindi se ci sono patti chiari e amicizia lunga come sovranità monetaria e revisione dei trattati europei, siamo d’accordo». Salvini insiste ancora una volta nel rilanciare le primarie del centrodestra: «Trenta milioni di elettori che vanno a votare per la Costituzione hanno diritto di scegliere il leader e il programma. Noi siamo pronti anche a gennaio».

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