lunedì 21 ottobre 2013
COMMENTA E CONDIVIDI
«Le famiglie sono costrette a prendere parte all’immancabile e, quest’anno più che mai, inevitabile “assalto alla diligenza” sulla legge di stabilità» afferma Francesco Belletti, presidente del Forum. «Non possiamo non prendere atto che le prime versioni circolanti della legge semplicemente ignorano le famiglie. I pochi spiccioli previsti per i lavoratori dipendenti non possono essere spacciati per aiuto al lavoro e, ancor meno, alla famiglia. «Nella sostanza il cuneo fiscale viene toccato solo marginalmente e non si aumenta in modo sostanziale il reddito disponibile. Ma, ancor più grave, non si agisce con il criterio della reale capacità contributiva, non si tiene, insomma, in alcun modo presente il carico familiare che grava su ogni reddito. «Il caso dell’abolizione dell’Imu è esemplare. La precedente tassa sulla casa almeno una cosa positiva l’aveva introdotta: le detrazioni calcolate in base al numero dei componenti la famiglia. Per ogni figlio veniva conteggiata un detrazione di 50 euro: due figli, 100 euro, cinque figli 250 euro di tasse in meno da pagare. Reddito disponibile che la famiglia poteva spendere per pasta, vestiti, costi scolastici, ecc. Stranamente, per il nostro Paese, un sistema semplice, diretto, valido per tutta la Nazione, efficace. E infatti è stato cancellato! La possibilità di tener conto di quante persone vivono insieme è invece demandata ai Comuni che, a loro volta si vedono tagliate le entrate in cambio di una promessa di trasferimenti diretti dallo Stato. «È facile ipotizzare che ben pochi enti locali potranno decidere di mantenere le detrazioni che così finiranno in soffitta. «Di conseguenza due cose chiediamo al governo ed al Parlamento, realizzabili anche “a saldi invariati”: introdurre un meccanismo di calcolo degli sgravi fiscali sul lavoro che tenga conto dei carichi familiari, per concentrare l’alleggerimento fiscale sulle famiglie con figli. E ripescare dall’Imu le detrazioni per i componenti del nucleo familiare, rimudulando la nuova imposizione tariffaria locale a misura di famiglia. «Sono richieste minimali in un Paese in cui “la crisi è stata pagata soprattutto dalle famiglie, su cui si sono scaricati i costi e il mancato funzionamento del welfare”, ed in cui quindi “sostenere la famiglia deve diventare uno dei cardini per la ripresa del Paese”. Non sono le parole del presidente del Forum, sono le parole del presidente del Consiglio, Enrico Letta. Le due proposte che le famiglie italiane avanzano» conclude Belletti «ci sembrano il minimo sindacale per rendere concrete queste parole».​​
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: