mercoledì 18 maggio 2016
La madre della piccola Fortuna parla con Avvenire. Oggi a Napoli l'incidente probatorio: le due bambine hanno confermano le accuse contro Caputo.
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Dalle amichette di Fortuna Loffredo, la bimba di sei anni morta il 24 giugno del 2014 al Parco Verde di Caivano (Napoli), arrivano le prime conferme alle accuse formulate dalla Procura di Napoli Nord a carico di Raimondo Caputo, il vicino di casa di 44 anni accusato di aver violentato e ucciso la piccola lanciandola dall'ottavo piano del palazzo dove abitavano.Le due bimbe, figlie della compagna dell'indagato - spiega l'avvocato Angelo Pisani, legale del padre e dei nonni di Fortuna - "hanno raccontato i tragici aspetti della vicenda"durante il primo atto dell'incidente probatorio tenutosi oggi ad Aversa (Caserta) al tribunale di Napoli Nord. Il gip Alessandro Buccino Grimaldi è riuscito a completare l'esame di una delle bimbe, mentre per la sorellina, più piccola, è stato disposto il rinvio a domani in quanto la bambina si è irrigidita dopo le prime domande. Sempre domani è in programma l'interrogatorio della terza figliastra di Caputo, amichetta del cuore di Fortuna e colei che per prima ha squarciato il velo di omertà degli adulti raccontando le violenze e le fasi immediatamente precedenti all'assassinio di Fortuna.I familiari di Fortuna, così come Caputo, la compagna madre delle bimbe testimoni, il Gip e i pm, erano in una stanza con dei monitor per sentire le testimonianze delle bambine, che invece sono state sentite, una alla volta, in un'altra stanza protetta da una vetrata dalla psicologa nominata dal Tribunale che ha posto le domande depositate nei giorni scorsi dalle parti. Con loro le piccole avevano giochi, fogli per disegnare e peluche. "Ora li odio ancora di più", ha detto Domenica Guardato, madre di Fortuna Loffredo parlando con i giornalisti davanti al tribunale alle fine della prima giornata di interrogatori.  GUARDA IL VIDEO DI PINO CIOCIOLA
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