lunedì 28 giugno 2010
Il governatore della Lombardia ribadisce le richieste di cambiare i tagli in un'ottica di responsabilità. «È necessaria, vogliamo però si tenga conto di chi in questi anni ha lavorato bene». È molto sintetico, ma altrettanto importante, il messaggio che il presidente del Consiglio fa arrivare dal Brasile alle amministrazioni regionali.
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«La posizione delle Regioni è unanime, chiediamo di cambiare la manovra in un'ottica di responsabilità. È necessaria, vogliamo però si tenga conto di chi in questi anni ha lavorato e ha lavorato bene. La posizione delle regioni è unitaria, è inutile che qualcuno faccia il furbo e cerchi di vedere distanze che non ci sono». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, smentendo le notizie secondo le quali il fronte dei presidenti delle regioni contrari alla manovra si starebbe incrinando. Formigoni ha quindi sottolineato che l'unanimità raggiunta nella Conferenza delle Regioni non è mai stata incrinata: «Andate a vedere le agenzie che stanno battendo le dichiarazioni del presidente Jorio che è il vicepresidente della Conferenza delle Regioni ed è uno dei firmatari insieme ai colleghi del sud e vedrete che non c'è alcuna incrinatura. Capisco - ha aggiunto - che non si voglia accettare il fatto che le Regioni sono unanimi nel chiedere al ministero del Tesoro un cambiamento profondo di questa manovra».«Rivedremo la manovra». È molto sintetico, ma altrettanto importante il messaggio che Silvio Berlusconi fa arrivare dal Brasile alle Regioni che insorgono contro i tagli previsti dalla manovra e chiedono un incontro con il premier. Al suo arrivo a San Paolo, il presidente del Consiglio dedica poche, ma decisive battute alla questione sollevata da Roberto Formigoni e aggiunge a quel «rivedremo la manovra» quello che appare come un invito a tornare in altra sede su un argomento così delicato. «Vediamo, ma adesso siamo qui», e dunque, fa capire, questioni come queste vanno rimandate al ritorno in Italia per la messa a punto. IL SOSTEGNO DEI SINDACATI E DELLE IMPRESESostegno da parte di sindacati e mondo imprenditoriale lombardo all'azione promossa dal presidente della Regione Roberto Formigoni per introdurre modifiche alla manovra economica del governo. Nel corso della presentazione del Piano regionale di sviluppo al Pirellone, le sezioni lombarde di Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, Confartigianato, assieme a un'altra ventina di sigle, tra cui Anci e Coldiretti, hanno infatti sottoscritto un documento, firmato anche dallo stesso governatore, in cui viene espresso «convinto appoggio all'azione del Presidente Formigoni, anche nel quadro delle decisioni della Conferenza delle Regioni, a difesa dell'autonomia regionale lombarda». Con il documento viene chiesto a Formigoni di «continuare a promuovere miglioramenti e modifiche» al decreto del governo perché sia garantito il mantenimento di tutte le risorse necessarie all'attuazione del federalismo fiscale e affinché non venga diminuito il Fondo sanitario nazionale, come definito nel Patto della Salute È inoltre auspicata l'introduzione di meccanismi di premialità per le Regioni virtuose, «soprattutto nelle regole del Patto di Stabilità»Formigoni si è detto soddisfatto per la firma del documento a sostegno dell'azione delle regioni per la modifica della manovra del governo. «Questa manovra è necessaria - ha precisato il governatore delal Lombardia - i saldi sono quelli indicati dal governo ma chiediamo con forza che i tagli siano riproporzionati perchè questa manovra è insostenibile per tutte le regioni». Formigoni ha quindi ricordato che la Lombardia da tempo chiede una commissione per la verifica degli sprechi: «Chiediamo da anni che si faccia una commissione mista, governo e regioni, che lavori sotto il controllo dei cittadini per andare a vedere dove sono gli sprechi. Ci sono ma andiamo a vedere chi spreca e chi no. Giudizi all'ingrosso sono sbagliati».
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