venerdì 17 aprile 2020
Iniziativa concreta della Caritas dell'Arcidiocesi di Gaeta per essere vicini a chi in questi giorni è più in difficoltà. Aperto ieri nella chiesetta del santo protettore dalle epidemie
Formia, Il pane di San Rocco, emporio di solidarietà per ricevere e dare
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"Il pane di San Rocco" è la nuova, e bella, iniziativa della Caritas dell'arcidiocesi di Gaeta, per essere vicini a chi in questi giorni è più in difficoltà. San Rocco, il Santo pellegrino che si prendeva cura dei malati di peste, oggi protettore da tutte le epidemie. E il pane, come diritto e come condivisione. Dal 16 aprile all'interno della chiesetta di San Rocco a Formia (parrocchia di S.Erasmo, zona Castellone) è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 19, un emporio di solidarietà. Per "essere vicino all’altro e farlo nel modo più concreto possibile, proprio come fece il Santo: condividendo il pane, condividendo il cibo", si legge sul sito della Caritas. Chiunque lo vorrà potrà portare del cibo e lasciarlo in chiesa, a disposizione di quanti ne hanno bisogno. “Se puoi dona, se non puoi prendi”. Questo è lo slogan dell’iniziativa.

"L’invito è a donare, a farsi presente e prossimo. Ma se non puoi donare non importa, prendi - ci spiega il parroco e direttore della Caritas, don Alfredo Micalusi -. Perché è un tuo diritto, perché nutrendoti alimenti la speranza nel mondo e nel cuore di chi ha donato". Così nella chiesetta, proprio davanti alla statua di San Rocco, ora ci sono le file di scaffali con tanti prodotti di prima necessità. Un gesto concreto della Chiesa locale, che risponde così, e non solo, anche a recenti e gratuite critiche di una trasmissione televisiva a un parroco per la celebrazione eucaristica di Pasqua.

L'iniziativa è coordinata dai giovani dell’Azione cattolica delle parrocchie di Formia, che hanno accolto con entusiasmo l’invito, si danno il cambio nell'emporio e opereranno finché ce ne sarà bisogno. "Un gesto semplice ma concreto, un modo per dare energia al desiderio di vicinanza e fratellanza che sta attraversando il cuore di ognuno in questo momento difficile. Senza nessuna burocrazia". Si entra, si dona o si prende. E in meno di due giorni sono già più di quaranta le persone che si sono presentate. Per ricevere e per donare, anche negozianti. "Abbiamo messo un registro. Se uno vuole scrive una prghiera o una sua riflessione. Anche questo è condivisione".

Così come il centro di accoglienza San Vincenzo Pallotti, per senza dimora, dove sono stati messi a disposizione alcuni posti letto per medici e infermieri impegnati sul fronte Covid-19. Ed è concreta vicinanza anche l'intervento accanto ai braccianti immigrati, in gran parte indiani sikh, che stanno lavorando nei campi e nelle serre anche in questi giorni, molto spesso sfruttati e non tutelati. Sono state così distribuite mascherine, guanti e volantini informativi.

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