venerdì 4 settembre 2020
La decisione è stata presa dalla sindaca in accordo con l'Asl e il parroco. Nella zona già attivo un focolaio. Don Massimo: "I piccoli lo hanno preso come un gioco"
Distribuzione dell'Eucaristia all'indomani dell'allentamento del lockdown

Distribuzione dell'Eucaristia all'indomani dell'allentamento del lockdown - Siciliani

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Un tampone per poter fare la prima Comunione. Se i bambini non lo faranno non potranno partecipare alla celebrazione e ricevere il Sacramento. È successo a Galeata, un comune di 2.500 abitanti in provincia di Forlì-Cesena, dove a deciderlo è stata la sindaca Elisa Deo, dopo che sette persone, tra cui un minore, sono risultate positive al Covid-19 e altre 26 si trovano invece in isolamento. Diverse altre inoltre sono in attesa di ricevere l'esito del test.

La scelta è stata annunciata su Facebook proprio dalla prima cittadina, una infermiera richiamata al lavoro nella struttura ospedaliera durante il periodo più critico dell'emergenza, che ha poi specificato come anche la Ausl e il parroco siano stati consultati e abbiano dato parere positivo.

"I bambini che dovevano ricevere la prima Comunione domenica prossima erano in 17 - racconta don Massimo ad Avvenire - ma uno di loro è risultato positivo. Il nostro è un piccolo paese, non eravamo tranquilli. C'è stato un allarme sociale". E spiega che da lì è nata la decisione della sindaca. "Tutti e 16 i bambini hanno fatto il tampone, che comunque è gratuito e volontario. Lo hanno preso come un gioco - dice ancora don Massimo. So che dall'esterno può sembrare un diktat della sindaca ma la situazione è meno pesante di quello che si pensa. Speriamo risulteranno tutti negativi".

La Comunione si terrà all'aperto, nell'Abbazia di Sant'Ellero e "rispettando tutte le norme anti Covid", rassicura don Massimo. A chi gli chiede come mai sia stato deciso di fare i tamponi ai bimbi piuttosto che spostare la cerimonia più avanti, il parroco risponde: "In realtà è già stata posticipata una volta a causa del lockdown. Poi io in ottobre mi trasferirò a Predappio. I genitori ci tenevano che celebrassi la Comunione dei loro figli a conclusione di quello che è stato un percorso intrapreso insieme. Sono contento quindi di poterlo fare prima di partire", ammette.

La sindaca di Galeata, sentita dall'Ansa, sottolinea però che a preoccuparla non è solo la cerimonia religiosa, ma piuttosto il dopo visto il focolaio già attivo nella zona: "Ho invitato anche le persone ad annullare o evitare assembramenti in locali pubblici e ristoranti", ha detto, facendo appello al buonsenso. I contagi nel comune sono sotto controllo e al momento non si prevedono misure generali più restrittive.



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