martedì 31 ottobre 2017
Il cagliaritano aveva inviato via web istruzioni per fabbricare esplosivi. Allontanato dall'ateneo. Intanto arriva la condanna per un aspirante combattente residente a Varese. Espulso ex imam kosovaro
Università Oxford sospende un italiano. Milano, condannato jihadista
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È Andrea Campione, marchigiano di 34 anni, l'italiano sospeso ieri dall'Università di Oxford per i suoi legami col jihadismo. La conferma arriva dal suo avvocato, il legale cagliaritano Roberto Delogu, il quale ha precisato che il suo assistito è in attesa del procedimento d'appello, dopo essere stato condannato a due anni e mezzo di carcere.
Campione era finito in manette nel marzo 2012 in un raid anti-terrorismo coordinato dalle autorità di Cagliari. Convertito all'Islam, finì in un'inchiesta della Dda antiterrorismo di Cagliari per aver spedito via internet un manuale per la costruzione di una bomba simile a quella usata negli attacchi alla maratona di Boston. Venne arrestato nella primavera del 2012, sembra mentre si apprestava a fuggire in Marocco. In particolare, venne accusato di aver condiviso su internet, attraverso siti e forum, una rivista vicina ad al Qaeda, con all'interno la guida per la costruzione della bomba artigianale. A conferma della tesi accusatoria anche alcune conversazioni, trovate nel computer di un familiare, nelle quali l'operaio marchigiano era sembrato consapevole dei rischi legati alla diffusione sul web dei manuali di costruzione degli ordigni.

Quello dei "foreign fighter" resta un fronte caldo. Mahmoud Jardel è stato condannato a tre anni di carcere più un anno di misura di sicurezza con l'assegnazione a una 'casa di cura e custodià da scontare dopo la pena. Il 23enne siriano residente a Varese era stato fermato nel settembre 2016 mentre, secondo l'accusa, stava organizzando un viaggio per raggiungere la Siria e unirsi alle milizie dell'organizzazione terroristica "Jabhat Al-Nusra", affiliata ad Al Qaeda. Il giudice, le motivazione saranno rese note tra 90 giorni, ha di fatto accolto la richiesta del pm Enrico Pavone che nella sua requisitoria aveva chiesto tre anni di reclusione, al netto dello sconto per il rito abbreviato e per la seminfermità mentale stabilita da una perizia. Jrad era stato fermato in un'indagine della procura di Genova che coinvolgeva altre persone, tra cui anche il fratello del siriano, tre imam e due marocchini che frequentavano moschee salafite. Il gip genovese, però, aveva disposto l'invio degli atti a Milano.

Dagli accertamenti sul suo telefono dopo il fermo, tra l'altro, erano venute a galla una serie di comunicazioni e documenti ritenuti dagli investigatori "estremamente" significativi: un comunicato ufficiale riconducibile ad Al-Nusra, un file audio contenente un inno al jihad, oltre ad altri numerosi inni dei mujaheddin con l'esaltazione del martirio.

A spingere sulle "converioni" al radicalismo sono soprattutto imam fuori controllo. Comq quello espulso in mattinata nel lecchese. Si tratta del cittadino kosovaro Idrizovic Idriz. Il decreto di espulsione è stato eseguito questa mattina dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Lecco. L'uomo, coniugato con una sua connazionale, in Italia nel 2008, fino a giugno di quest'anno aveva una stabile attività lavorativa in provincia di Bergamo in una società cooperativa milanese. L'espulsione giunge a seguito di un'attività di monitoraggio da cui è emerso che il kosovaro aveva collegamenti con predicatori che esprimono posizioni esplicitamente integraliste ed ultraradicali (cosiddetti "imam itineranti"). L'indagine ha consentito di documentare l'attività di proselitismo condotta da Idrizovic Idriz anche attraverso l'impiego di dispositivi telematici: effettuava frequenti collegamenti all'emittente radiofonica kosovara "Radio Bambus", che trasmette in bassa frequenza solo nella zona del villaggio di Restelica Gora (Kosovo) e nel resto del mondo via web. Dall'attività di collaborazione tra il Ros e la polizia tedesca è emerso anche che il kosovaro ha intrattenuto relazioni con i suoi connazionali della comunità islamica presente in Germania, a Dortmund e ha richiesto il rilascio della carta di soggiorno in modo da poter lasciare l'Italia e trasferirsi in Germania per ricoprire l'incarico di imam presso un centro culturale nella città di Dortmund. Partito per la Germania, è stato però respinto al suo arrivo all'aeroporto di Colonia nel luglio scorso, dove gli è stato notificato un provvedimento di divieto di ingresso nel loro territorio per 4 anni, in quanto considerato "predicatore d'odio" salafita, coinvolto nella radicalizzazione di "combattenti stranieri" per lo Stato Islamico.

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